"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
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martedì 21 marzo 2017

“Auto-onniscienza” di tanti “esperti” HR

di
Francesco Zanotti

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Un piccola storiella rivelatrice. Ma la mia tesi non può che essere condivisa da Manager e consulenti HR: basta che guardino alla loro vita di tutti i giorni. L’alternativa è giudicare inutile la scienza.

La storiella.
Il luogo: uno dei dibattiti su Linkedin. Il primo “dibattente” ad un secondo dibattente (io): sai io prima di esprimere una opinione mi aggiorno in rete. Secondo dibattente: e che cerchi in rete? Risposta: cerco quello che riguarda le HR. Non ho più ribattuto: tempo perso in quel tipo di dialogo. Ma tema rilevante che mi sembra il momento di riprendere.
Per trattare delle risorse umane è necessario tener conto di tutte le aree di conoscenze che hanno qualcosa da dire sulle risorse umane. Dalle scienze naturali che forniscono i modelli di pensiero fondamentali: matematica, fisica, biologia … Alle scienze umane che forniscono contenuti specifici: neuroscienze, psicologie, sociologia, antropologia, storia. Se ci si ascolta solo tra specialisti si costruisce una buca autoreferenziale che finisce per avere senso solo per coloro che la scavano.

La mia tesi mi sembra non “falsificabile”. Credo che sia difficile sostenere che le scienze naturali ed umane siano inutili. Anche perché chi sostiene che siano inutili, in realtà, quando scrive e opera sulle persone, è costretto ad usare una sua versione delle scienze naturali e umane. Come se pretendesse di riscoprirle da capo. Intendo dire che si fonda su di una sua scienza psicologica, sociologica, antropologica e storica sviluppata solipsisticamente, nella sua vita. Questa onniscienza “personale” non può che essere molto più primitiva della scienza sviluppata dall’Umanità nel corso della sua Storia.

Esagero? Ed allora chi dice che esagero guardi dentro di sé … E’ sicuro chi dichiara che le conoscenze rese disponibili dalle scienze naturali e umane sono inutili di sapere quali siano queste conoscenze? Quanto tempo passa a cercare di conoscerle?
Se le risposte sono: non conosco e non dedico tempo a conoscere, allora la mia tesi è dimostrata. Se la risposta è: ti dimostro che tutte le conoscenze scientifiche sono inutili mi pacerebbe sapere le ragioni.

Concludo: credo proprio che erto non sia accettabile eticamente e socialmente l’atteggiamento: non conosco, non voglio conoscere e non dico neanche a me stesso il perché. Non lo dovrebbe essere accettabile neanche da parte degli azionisti delle società dove i manager e i consulenti HR di tipo “auto-onniscienti” operano.

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