Settimana scorsa è giunta notizia della "battaglia dei maxi-bonus" per i banchieri inglesi e la sconfitta del premier Cameron che voleva limitarli.
Per un'analisi puntuale del significato di tale pratica, rimando all'arguto post del blog di Alessandro Cravera.
Io mi limiterò a fare qualche considerazione sulle motivazioni addotte dai manager inglesi per perpetuare tale pratica ormai scandalosa ed anacronistica: trattenere i talenti.
Il "talento" è persona con capacità superiore alle media che viene ricercata, coccolata e trattenuta perchè gli si attribuiscono i poteri di aumentare le prestazioni dell'organizzazione di cui fa parte. Per estensione del concetto, qualora un'organizzazione fosse composta solo da tali individui sarebbe un organizzazione di successo! (dove il "successo" è tutto da definire ma... lasciamo perdere).
E' evidente che una tale visione parte dal considerare l'organizzazione aziendale come una "macchina" fatta di "parti": migliori sono i singoli pezzi meglio andrà il motore nel suo complesso. Questa visione è talmente diffusa che addirittura si organizzano convegni, dibattiti, articoli su riviste di management e pratiche aziendali.
Ahimè essa nasce, come abbiamo più volte sostenuto dai nostri blog, dalla cultura industriale che ha la "macchina" come metafora fondamentale.
L'organizzazione aziendale, come ben sanno gl imprenditori-creatori-di mondi, è un organismo "vivente" che ha una sua naturale evoluzione continua, che reagisce complessivamente a stimoli interni ed esterni. Ciò che appare come "prestazione" è il risultato di un complesso equilibrio di forze interne che le permettono di "creare", sotto la spinta dell'imprenditore, l'ambiente che le piace. Considerarla fatta di pezzi, e in particolare che buoni pezzi possano migliorarne l'andamento, è un'ingenuità al pari dello sperare che una manciata di neuroni eccellenti possa far diventare più intelligente un cervello.
Questo pensar comune, sul quale la stragrande maggioranza del mercato, clienti e fornitori, rimane bloccata, non solo è obsoleto, in quanto non produce nessun risultato apprezzabile, ma è anche pernicioso perchè brucia risorse che altrimenti potrebbero essere utilizzate in pratiche basate su principi totalmente diversi. Inoltre non spinge i fornitori ad una seria ricerca e confronto su quelle discipline che possono dare suggerimenti, linguaggi e spunti per superare l'attuale empasse.
Non fraintendetemi però, le persone meritorie sono preziose, ma se l'azienda è un'attività sociale, identificare ed evidenziare il fluoriclasse fuori dal gruppo non serve a nulla. E' utile invece se si nutre delle relazioni e riesce a lanciare l'intera organizzazione verso traguardi che lui non avrebbe mai raggiunto.
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