"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

venerdì 30 settembre 2011

Dubbio: ma la formazione è una necessità o... un rito?

Ieri sul sole24ore vi era un inserto, sponsorizzato da Fondimpresa, riguardo la formazione.
L'intento del fondo è meritorio, l'argomento importante, ma la mia sensazione è che se ne parli troppo spesso in maniera avulsa dal contesto specifico, in linea con la cultura manageriale dominante della specializzazione e del riduzionismo estremo.
Le aziende di successo investono sulla formazione, ma investire sulla formazione fa diventare le aziende di successo?
Ovviamente no, la formazione è condizione necessaria ma non sufficiente.1,5 milioni di dipendenti di aziende aderenti a Fondimpresa sono stati oggetto di interventi formativi finanziati dal fondo negli ultimi cinque anni, per un totale di ottantamila aziende e 815 milioni di euro di finanziamento.
Ciò ha impedito a queste aziende di crollare nella crisi nella quale ci dibattiamo?


giovedì 22 settembre 2011

Fare il manager è una professione?

Jeffrey Pfeffer, professore alla Standford Graduate School of Business, pone questo serissimo interrogativo  sul numero di settembre di Harvard Business Review.
Partiamo da qualche definizione di base.
Professione: attività esercitata in modo continuativo a scopo di guadagno e che deve possedere i seguenti requisiti di specificità:
  • Un corpus sistematico di conoscenze, con conseguente rapporto tra docenti e professionisti;
  • Rivestire funzioni centrali per la società;
  • Un codice deontologico, volto ad abilitare il controllo e la trasparenza sociale.
Manager: una persona che nell'azienda  ha la responsabilità di guida della gestione aziendale verso il perseguimento di obiettivi, attraverso l'assunzione di decisioni sull'impiego delle risorse disponibili e, in particolare, delle risorse umane.

Dunque il Manager, di qualsiasi tipo, ha responsabilità di guida e decisione sull'impiego delle risorse, IN PARTICOLARE, quelle UMANE.
Per essere un professionista però deve far riferimento a un corpus sistematico di conoscenze.
Quale è tale corpus?
Se, come tutte le attività umane, queste conoscenze, una volta identificate, evolvono, come fa a rimanere aggiornato (come ad esempio fanno altre categorie di professionisti, quali medici, avvocati, commercialisti, ingegneri, ecc.)?

Una risposta a queste banali domande, tragicamente, sembra non esistere.

venerdì 16 settembre 2011

Imparare a vivere con la Complessità

E' questo il tema dell'ultimo numero dell' Harvard Business Review ed in particolare il titolo di uno degli  articoli che lo trattano  ( versione integrale originale qui ). 


Gli spunti di riflessione, di commento ma, sopratutto, di critica sono numerosi. Basti citare il fatto che sotto questo nome si raccolgono ormai le punte avanzate di ricerca di svariate discipline, Fisica, Matematica, Neuroscienze, Biologia,  che, contaminandosi, stanno scoprendo una unicità di approccio utile sopratutto a fondare un "nuovo modo di guardare la realtà" e dunque di interazione con essa. 

Purtroppo non solo nulla di tutto questo è citato, ma gli autori non mostrano nemmeno di saperlo, concentrati come sono nell'autoriferito esercizio di intuizioni personali , per lo più banalotte, ed elencazione dei "casi", tipico della divulgazione anglosassone in questo settore, che, a loro giudizio, dovrebbero "dimostrare" le loro tesi (come se in matematica una volta enunciato un teorema ci si limitasse a mostrare esempi con i quali si verifica l'enunciato! Questa pratica al massimo può chiarire la formulazione del teorema stesso.)

Non spaventatevi però, non voglio annoiarvi con una feroce critica della "miseria teorica della letteratura manageriale, sul piano concettuale, pari (purtroppo) solo al suo enorme impatto pratico" (M.Marzano), esercizio che è stimolato solo dall'indignazione per tali scandalose enormità.
Il tema è troppo serio per giocarci sù e voglio proporvi una "lettura" diversa, più approfondita, per cercare di evidenziare l'esigenza non di avere strumenti o trucchi più "smart", ma rivoluzionare il nostra approccio al problema, unica strada per capirci qualcosa e venirne fuori.

Iniziamo


giovedì 8 settembre 2011

La Scienza sa, il business ignora: il caso della motivazione

TED è un'associazione no profit che si dedica alla diffusione delle idee di un qualche valore nell'ambito della Tecnologia, Entertainment  e Design (da cui l'acronimo).
Sul loro sito sono disponibili centinaia di "chiacchierate" dal formato fisso: 15 minuti.
Vi propongo questo breve ma molto incisivo intervento di Dan Pink per poi fare qualche considerazione



Il primo slogan che colpisce è "C'è un disallineamento tra ciò che la scienza sa e il mondo degli affari fa".