"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

venerdì 30 settembre 2011

Dubbio: ma la formazione è una necessità o... un rito?

Ieri sul sole24ore vi era un inserto, sponsorizzato da Fondimpresa, riguardo la formazione.
L'intento del fondo è meritorio, l'argomento importante, ma la mia sensazione è che se ne parli troppo spesso in maniera avulsa dal contesto specifico, in linea con la cultura manageriale dominante della specializzazione e del riduzionismo estremo.
Le aziende di successo investono sulla formazione, ma investire sulla formazione fa diventare le aziende di successo?
Ovviamente no, la formazione è condizione necessaria ma non sufficiente.1,5 milioni di dipendenti di aziende aderenti a Fondimpresa sono stati oggetto di interventi formativi finanziati dal fondo negli ultimi cinque anni, per un totale di ottantamila aziende e 815 milioni di euro di finanziamento.
Ciò ha impedito a queste aziende di crollare nella crisi nella quale ci dibattiamo?


Non voglio sostenere che la formazione non serve, anche se per gli ambiti degli "skill manageriali" ne sono un sostenitore convinto , ma l'impressione che se ne ricava, anche dalle testimonianze aziendali, è che sia qualcosa che stia lì per conto suo.
Una volta un Responsabile del personale di una grande azienda mi confessò che lui, pur essendo convinto dell'inutilità di gran parte dei corsi erogati, era costretto a farli per far contenti i colleghi responsabili di altre unità e i dipendenti. "Sa, i nostri vanno a pranzo fuori con persone di altre aziende e si sentono dire che gli altri fanno corsi di tutti i tipi. Se non fornisco loro qualcosa di simile si convincono di stare in un'azienda che non investe sulle persone. Che devo fare? Compro corsi, anche se sono convinto che servano a poco".
Dunque da necessità a rito collettivo, inutile e consapevole meccanismo di emulazione per non essere considerati paria. E non a caso in momenti di crisi è la prima cosa che si taglia!

Come darle allora la giusta collocazione? Come far sì che nuove conoscenze di prodotto e di processo diano quel beneficio che intuitivamente ci si aspetta?

E' fondamentale per l'azienda essere chiari ed esaustivi sugli intendimenti, il posizionamento e la passione che si vogliono perseguire per permettere al contesto in cui opera, interno ed esterno, di comprenderne le direzioni, di decidere come e quanto dargli supporto.
Tutto questo è compito di una disciplina tanto utile quanto dimenticata: la strategia aziendale.

A che serve infatti la formazione se si fanno prodotti che vengono sdoganati a un quinto del costo in Italia?
A cosa serve conoscere nuove tecnologie se l'azienda non ha intenzione di continuare ad investire in Ricerca e Sviluppo?
Quanto è utile sapere come migliorare i processi se l'impresa intende investire solo in pubblicità?
Senza un piano organico di sviluppo dei prodotti/servizi cosa genereranno investimenti in formazione?

Sono domande lecite e ovvie ma che pare, leggendo questi articoli come tanti altri, nessuno si faccia, come a dire: la formazione è importante, facciomola, poi si vedrà.

Su questa scia allora è lecito farsi anche  ulteriori domande .
Quante delle ottantamila aziende, hanno dato luogo ai piani formativi perchè coerenti con la strategia delle proprie aziende? E, domanda ancora più importante, chi ha progettato e acquistato formazione era a conoscenza della strategia della propria azienda?
O, come temo, una parte consistente degli 815 milioni di euro sono stati erogati per supportare la diffusa ritualità che vuole che si è bravi manager, come i bravi cattolici, se si fanno corsi (si va a messa) almeno una volta all'anno (e poi la coscienza è a posto)?

Non voglio apparire un disfattista per principio, ma ritengo che  sia ora di superare le "viste" parziali e ridotte dell'azienda, ridurla ad un insieme di "parti" la cui somma è uguale al totale. Forse è proprio questa cultura che ha portato alla crisi di senso economico, prima ancora che finanziaria, nella quale è piombato il sistema industriale occidentale.
L'azienda è sopratutto un sistema umano che, come tale, va abbracciato nella sua totalità per essere compreso. Parlare genericamente di formazione somiglia alle pubblicità sui prodotti per il dimagrimento: fornisce l'illusione che prendendo il miracoloso rimedio si ottiene sicuramente il risultato.

Luciano Martinoli
l.martinoli@cse-crecsendo.com

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