di
Francesco Zanotti
Ogni analisi
aziendale (clima, competenze etc.) parte da una ipotesi: che le risposte esistano
prima delle domande. Le domande servano a conoscere risposte che esistono, ma
sono ancora sconosciute al management.
Se così non
fosse a che serve una indagine?
Invece non è
così: sono le domande che generano le risposte. Prima di ascoltare le domande è
probabile che il rispondente non abbia mai pensato al tema esplorato da quella domanda.
Questo significa
che la risposta non pre-esisteva nella sua testa, ma se la è dovuta inventare
lì per lì. Allora la risposta dipende dalla domanda, da come è posta, dal
momento in cui viene posta, da chi viene posta. Se cambia la forma della
domanda, chi la pone, quando la pone, dove la pone, cambiano anche le risposte.
Concludendo, una
analisi non permette di avere una immagine oggettiva dell’oggetto che si vuole
esplorare. Quello che si misura è la relazione tra chi pone le domande e chi
risponde.
Di più … l’instaurarsi
della relazione tra analizzatore ed analizzati, cambia l’organizzazione
informale, ma non si riesce a capire come.
Che senso ha
fare una indagine che misura solo chi vuole misurare, ma che in compenso, genera
cambiamento imprevedibili?
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