di
Luciano Martinoli
Uno dei più grandi problemi della nostra epoca è che siamo governati da persone che si curano più delle sensazioni (feelings) che dei pensieri e le idee.
Quanto è vero anche per il governo delle imprese? Quante risorse vengono spese per analisi del clima, eventi motivazionali, e quante invece per stimolare e dare spazio, concreto e non retorico, alle idee e pensieri delle persone?
Osservando ciò che viene fatto oggi nelle aziende pare che ci sia una consapevolezza del lato umano delle persone per quel che riguarda il "feeling", che si tenta di governare al solo scopo di non disturbare i manovratori, ma nessuna capacità di utilizzare l'enorme patrimonio di pensieri e idee che quelle persone sono in grado di esprimere.
Paura, da parte delle classi dirigenti, di perdere un ruolo ? Forse, ma secondo me pesa di più l'enorme ignoranza (nel senso che si ignora) che regna sulla natura dell'essere umano e delle comunità che crea, la sua capacità di sviluppo. Ignoranza che si cerca di sopperire, facendone una caratteristica qualificante, con l'esperienza e l'intuito.
Ma come sono legati i pensieri con quello che facciamo? E' l'altro spunto che ci offre il video
Watch you thoughts for Fai attenzione ai tuoi pensieri
they become words essi diventano parole
Watch your words for Fai attenzione alle tue parole
they become actions esse diventano azioni
Watch your actions for Fai attenzione alle tue azioni
they become habits esse diventano abitudini
Watch your habit for Fai attenzione alle tue abitudini
they becomes your character esse diventano il tuo carattere
Watch your character for Fai attenzione al tuo carattere
it becomes your destiny esso diventa il tuo destino
What we think we become Ciò che pensiamo diventiamo
Come stimolare pensieri nuovi e come farli emergere in nuove azioni è il vero ruolo di una classe dirigente all'alba del terzo millennio. Il nostro lavoro è aiutarla, fornendo strumenti basati sulle conoscenze più avanzate, a fare entrambe le cose.
Veramente bello questo post!
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