di
Francesco Zanotti
…
rappresentazioni fedeli della realtà? Oppure interpretazioni individuali?
Oppure costruzioni? La domanda non è filosofica. E’, invece, maledettamente
pratica. Perché tutte le metodologie di gestione (analisi delle competenze,
formazione, valutazione etc.) hanno senso solo se la mente genera rappresentazioni
fedeli della realtà. Registra queste “immagini” e le recupera, sempre uguali a
loro stesse quando vuole.
Se
la mente non si relaziona a questo modo con l’ambiente esterno, ma costruisce
una sua realtà (ovviamente in un modo misterioso per un “esterno”), allora
analizzare, comunicare, formare, valutare sono azioni di cui si può misurare
costi e fatica spesi, ma non si può sapere nulla dei risultati che si
ottengono. Chissà che tipo di immagini ha costruito una persona quando gli
abbiamo comunicato, abbiamo cercato di motivarlo, di formarlo etc.
Uomini
e donne affaccendatissimi, non varrebbe la pena di sapere cosa diavolo fa la
mente? Si rischia che questo affaccendarsi sia controproducente. Va beh, mi direte,
fino a quando nessuno se ne accorge non è un problema … Ma non mi
sembra bello. Soprattutto non mi sembra prudente immaginare che nessuno si
accorgerà mai che le scienze cognitive hanno raggiunto alcuni risultati che il management
non solo ignora bellamente. Ma agisce all'esatto contrario …
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