di
Francesco Zanotti
Suvvia, ammettiamolo: si
delegano solo quelli che si pensa siano dettagli. Le decisioni strategiche le
si tiene ben saldamente in mano.
Il problema è che non è
chiaro cosa siano i dettagli. I comportamenti delle persone sono considerate
dettagli: delegati ai capi, senza indugio. Ma sono proprio i comportamenti
delle persone ad essere strategici. Sono realmente strategici i comportamenti
di chi vende e produce.
I Grandi Capi si illudono di
avere, con qualche proclama (chiamateli valori, mission, macroobiettivi etc.),
attivato il comportamento di Governo fondamentale. Poi, nelle loro intenzioni,
tocca alla linea realizzarli. Purtroppo questi proclami sono così generali che
hanno bisogno di una catena di concretizzazioni. E il Gran Capo non sa che
ognuna di queste concretizzazioni è, in realtà, interpretazione e riscrittura.
Il proclama del Grande Capo finisce per essere così tanto stravolto che, se
provasse e mettersi nei panni di un attore della bottom-line, lui per primo non
lo riconoscerebbe come suo. Quando poi questo proclama, che non ha quasi più
nulla dell’originale, arriva davvero alla bottom-line, non è più concreto di
quello del Grande Capo. E’ solo molto diverso, ma è ugualmente generico. Allora
la bottom-line deve decidere come metterlo in pratica.
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