E' notizia di oggi (sole24ore) la partenza della fase 2 del progetto sicurezza nelle imprese della Confindustria.
Si tratta di un'attività sicuramente meritoria a cui va il nostro plauso ma che corre il rischio di dare una vista monodimensionale del problema (così come daltronde fanno analogamente campagne d'informazione sviluppate dalle istituzioni più disparate: dalla Presidenza della Repubblica a quella del Consiglio).
A ben guardare queste attività, pare che la sicurezza sia una responsabilità unica dell'azienda. Sono loro i "cattivi" che per risparmiare sui costi mettono a repentaglio l'incolumità e la vita dei loro dipendenti, e solo attraverso la conversione e il pentimento di questi personaggi si potrà risolvere il problema. Poichè, inoltre, questi cattivi, sono pure imprenditori ai quali interessa solo il vil denaro (è per risparmiare infatti che creano le condizioni di rischio) ecco allora che basta fargli capire che conviene e il problema è risolto!
Pur ammettendo che ci possa essere una buona percentuale di costoro (il mondo è bello perchè è vario), siamo sicuri che le cose stiano proprio così? Chi sa già che la sicurezza conviene, perchè ci arriva da solo a concepire l'antieconomicità dell'insicurezza (oltre che l'irresponsabilità) e ha già predisposto tutto quanto era in suo potere, ha visto abbattere magicamente il numero di incidenti, gravi e meno, in azienda?
Purtroppo no, e vediamo perchè.