"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
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mercoledì 9 settembre 2015

Le comunità cognitivamente chiuse perdono di senso

di
Francesco Zanotti

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Il famoso economista Upton Sinclair, riferendosi alle classi dirigenti americane, affermava: “E’ difficile indurre un uomo a capire una determinata cosa quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla.”. Si riferiva all'apparente ottusità di politici e finanzieri ad insistere sulla deregulation.
Frase ad effetto, ma sistemicamente scorretta. Cioè sbagliata.
Indugia al vezzo dell’accusa personale, mentre, invece, occorre riconoscere che le cause di fenomeni di questo tipo sono sistemiche.

Infatti, tutte le comunità cognitivamente chiuse non riescono a capire quanto avviene fuori di esse. Ma non per qualche interesse innominabile. Ma proprio perché sono cognitivamente chiuse.
La teoria dei sistemi parla di accoppiamento strutturale. Quando si cerca di comunicare qualcosa ad una comunità chiusa, questa comunicazione non viene presa “alla lettera”, ma solo come stimolo per confermare l'organizzazione del sistema.
Nel tempo, in ogni comunità questo si ripercuote negativamente sugli interessi dei partecipanti alla comunità chiusa che, piano piano, perde di senso nei confronti dell’ambiente esterno.

E’ quello che sta accadendo alla Comunità di manager e consulenti HR. Che si tratti di una comunità cognitivamente chiusa lo dimostra il fatto che è del tutto refrattaria alle conoscenze scientifiche, riguardino esse la scienze naturali ed umane. All’interno della comunità si è formato un sistema di conoscenze autarchiche che, però, per la maggior parte sono scientificamente insostenibili. Ma proprio perché non accettano il confronto con la scienza non vengono contestate.

Il problema è che davvero questa Comunità sta perdendo di significato. Lo sanno soprattutto i Direttori del Personale che non stanno vedendo aumentare il loro prestigio. Qualche importante imprenditore alla domanda “Che ruolo ha nella tua impresa il Direttore del Personale?” risponde candidamente che, semplicemente, non ha Direttore del Personale. Il problema esiste, è riconosciuto e si aggraverà prima lentamente e poi esploderà improvvisamente. Con ovvio danno per coloro che stanno tenendo la comunità refrattaria a nuove conoscenze.

Come detto, la colpa di quanto sta accadendo non è personale. Di più, la chiusura della comunità non comporta la chiusura degli individui. Essi, anzi, hanno sempre di più interessi culturali ricchi. Il problema è che quando entrano nella loro comunità di riferimento la struttura della comunità impedisce l’utilizzo di questa ricchezza.

La soluzione? Una soluzione sia per le persone che per le imprese? Aprire la Comunità di Manager e Consulenti HR. E come? Aggiungendo risorse cognitive a quelle in uso. Più concretamente accettare di valutare il patrimonio di conoscenze in uso attraverso l’uso delle più accreditate conoscenze scientifiche.


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