di
Francesco Zanotti
Il famoso economista Upton
Sinclair, riferendosi alle classi dirigenti americane, affermava: “E’ difficile
indurre un uomo a capire una determinata cosa quando il suo stipendio dipende
dal fatto di non capirla.”. Si riferiva all'apparente ottusità di politici e
finanzieri ad insistere sulla deregulation.
Frase ad effetto, ma
sistemicamente scorretta. Cioè sbagliata.
Indugia al vezzo dell’accusa
personale, mentre, invece, occorre riconoscere che le cause di fenomeni di
questo tipo sono sistemiche.
Infatti, tutte le comunità cognitivamente
chiuse non riescono a capire quanto avviene fuori di esse. Ma non per qualche interesse
innominabile. Ma proprio perché sono cognitivamente chiuse.
La teoria dei sistemi parla
di accoppiamento strutturale. Quando si cerca di comunicare qualcosa ad una
comunità chiusa, questa comunicazione non viene presa “alla lettera”, ma solo
come stimolo per confermare l'organizzazione del sistema.
Nel tempo, in ogni comunità
questo si ripercuote negativamente sugli interessi dei partecipanti alla comunità
chiusa che, piano piano, perde di senso nei confronti dell’ambiente esterno.
E’ quello che sta accadendo
alla Comunità di manager e consulenti HR. Che si tratti di una comunità
cognitivamente chiusa lo dimostra il fatto che è del tutto refrattaria alle
conoscenze scientifiche, riguardino esse la scienze naturali ed umane. All’interno
della comunità si è formato un sistema di conoscenze autarchiche che, però, per
la maggior parte sono scientificamente insostenibili. Ma proprio perché non
accettano il confronto con la scienza non vengono contestate.
Il problema è che davvero
questa Comunità sta perdendo di significato. Lo sanno soprattutto i Direttori
del Personale che non stanno vedendo aumentare il loro prestigio. Qualche importante
imprenditore alla domanda “Che ruolo ha nella tua impresa il Direttore del
Personale?” risponde candidamente che, semplicemente, non ha Direttore del Personale.
Il problema esiste, è riconosciuto e si aggraverà prima lentamente e poi
esploderà improvvisamente. Con ovvio danno per coloro che stanno tenendo la comunità
refrattaria a nuove conoscenze.
Come detto, la colpa di
quanto sta accadendo non è personale. Di più, la chiusura della comunità non
comporta la chiusura degli individui. Essi, anzi, hanno sempre di più interessi
culturali ricchi. Il problema è che quando entrano nella loro comunità di
riferimento la struttura della comunità impedisce l’utilizzo di questa
ricchezza.
La soluzione? Una soluzione
sia per le persone che per le imprese? Aprire la Comunità di Manager e Consulenti
HR. E come? Aggiungendo risorse cognitive a quelle in uso. Più concretamente
accettare di valutare il patrimonio di conoscenze in uso attraverso l’uso delle
più accreditate conoscenze scientifiche.
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