"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

venerdì 18 settembre 2015

Quali attività sono antiscientifiche?


di
Francesco Zanotti

 Risultati immagini per verifica

Il management, soprattutto le idee e le pratiche di gestione delle risorse umane e del cambiamento, vivono in una campana di vetro cognitiva. Più specificatamente, si sono sviluppate senza alcun contatto con i risultati conseguiti dalle scienze naturali ed umane dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi.
Il risultato è che molte di queste idee e pratiche sono, in modo evidente, scientificamente sbagliate. Mi si lasci dire “anti-scientifiche”.

Solo per fare qualche esempio.
Un esempio generale: le “pratiche” che si fondano sulla pretesa di una analisi “oggettiva” (se l’analisi non è oggettiva non è una analisi) dell’uomo o della organizzazione (dalla selezione, all’analisi dei valori, del clima o delle competenze) sono scientificamente insensate.

Un esempio più specifico: gli interventi sulla sicurezza sul posto di lavoro utilizzano il famoso approccio BBS che è anch’esso scientificamente insensato.

Non sorprende, quindi, che queste pratiche non funzionino. Anzi, che generino leggende metropolitane come l’affermazione “le resistenze al cambiamento sono naturali”. Esse invece sono generate proprio da idee e pratiche di cambiamento che è facile dimostrare essere davvero anti-scientifiche.

Il fatto che le pratiche in uso non funzionino non favorisce lo sviluppo delle persone e i risultati delle imprese. E neppure favorisce l’affermarsi del ruolo di coloro che di persone e di organizzazione si occupano.

Una proposta di verifica: perché non valutare quali tra le idee e le pratiche di gestione delle risorse umane e della organizzazione che si stanno usando presso la sua impresa, sono antiscientifiche?

Mi rendo conto che questa proposta può sembrare provocatoria, che la prima tentazione di ogni HR manager (o consulente) potrebbe essere quella di non “rischiare”: perché dovrei rivelare che è antiscientifico qualcosa di quello che sto facendo?

Beh, la risposta è semplice e forte.
Innanzitutto, si possono individuare le strade per aumentare velocemente, continuamente e significativamente le prestazioni di persone e di organizzazioni proprio usando le conoscenze scientifiche più avanzate.
Poi, il raggiungere questi obiettivi riqualificherebbe il ruolo di chi si occupa di persone ed organizzazione.
Da ultimo, non si tratta di rischiare, ma soltanto di anticipare i tempi. Prima o poi, questo confronto con la scienza sarà inevitabile.


Nessun commento:

Posta un commento