"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

giovedì 3 settembre 2015

I manager non possono governare le organizzazioni

di
Francesco Zanotti

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Ogni gruppo umano costruisce la propria realtà in modo autonomo.
Quando arriva un input dall’esterno, il gruppo reagisce non certo realizzando quell’input, ma considerandolo una occasione, una risorsa per continuare il suo processo di creazione della sua realtà. L’input non riesce né a comunicare, né tanto meno ad imporre una direzione di sviluppo al sistema. Anche se il “contenuto” dell’input indicasse una indicazione precisa di futuro. Detto più brutalmente, date le indicazioni che volete, tanto non potranno essere realizzate. Serviranno solo ad innescare comportamenti del tutto imprevedibili. E non cambia questa realtà l’urlare forte o minacciare.
Con passare del tempo la reazione del gruppo sarà orientato a mantenere la sua identità. Le resistenze al cambiamento non sono individuali: sono frutto del relazionarsi continuo in gruppo.

Allora non si può governare un gruppo umano? Ad esempio, gruppi organizzativi? Certo che si può, ma occorre fare cose che pochi manager sono disposti a fare. La prima cosa è che per governare un gruppo umano occorre entraci dentro. Il che significa lasciare fuori ogni pretesa di “alterità” o peggio, di superiorità predefinita. Chi lo governa non può che essere “primus inter pares”. Ma questo status non può essere predefinito, ma va conquistato nel processo di creazione della realtà. La seconda, più impegnativa della prima è accettare che un processo di costruzione sociale della realtà cambia tutti coloro che vi partecipano. Ognuno é guidato al cambiamento personale profondo dagli altri. Forse addirittura si può arrivare a dire che essere riconosciuto come “primus inter pares” significa diventare i più bravi nel cambiare profondamente se stessi.
Quanto è assurda la figura del manager senza macchia e senza paura che guida tutti dove vuole lui.

Dovrebbero rendersene (e faremo di tutto perché accada) conto tutti gli azionisti delle imprese.

1 commento:

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