di
Francesco Zanotti
Non prendetevela con me. Stavolta è la Harvard
Business Review.
Traduco un brano da un articolo di Bruce N. Pfau
sul numero di aprile della prestigiosa rivista.
“Mentre
sintetiche descrizioni di cosa renda i Millennials unici sono presentate come
auto evidenti e sembrano avere un qualche legame di verità con gli stessi Millennials, pochissime di esse
sono supportare da solide ricerche empiriche. Al contrario, crescenti evidenze
suggeriscono che i lavoratori di tutte le età sono molto simili in termini di
attitudini e valori. Per quel tanto che un qualche gap esiste, si tratta del
normale gap che è sempre esistito tra giovani ed anziani e ha poco a che fare
con la generazioni Millennials.”.
Detto questo pensate a tutte le imprese che si
stanno ponendo il problema dei Millennials, spinte da manager e consulenti in
cerca di ruolo e lavoro. Secondo la HBR stanno perdendo tempo e risorse.
Similmente a questa, mille altre bufale impegnano
tempo e denari di manager e imprese.
In particolare, noi sosteniamo da sempre,
supportati da rilevanti evidenze scientifiche, che
Formazione, “cantieri” di cambiamento,
progetti di miglioramento e attività di gestione delle
risorse umane
sono “specializzazioni” che rompono l’organizzazione in
frammenti autoreferenziali che ne compromettono efficacia, efficienza e
sviluppo …
Coraggio manager HR scrollatevi subito di dosso
tutte queste bufale. “Ma se non facciamo più queste cose - chiederà ogni
manager HR - cosa faremo?”
Ma non stanno tutti dicendo che occorre
inventare un nuovo ruolo per il manager HR? Ed allora cercatelo prima che
qualcuno lo cerchi per voi. E scopra che non c’è.
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