di
Francesco
Zanotti
Chi rinuncia a
dire che le cose di cui si occupa sono strategiche?
I diversi
specialisti dichiarano che è strategica la finanza, lo sono le risorse umane, lo
è la tecnologia, lo sono i dati …
M si tratta di
un’affermazione almeno superficiale. Innanzitutto si richiama ad una
definizione di “strategico” che somiglia a “molto … importantissimo”. Affermare
che è una cosa è strategica significa cercare di usare qualcosa che è ancora
più forte di importantissimo. Sostanzialmente, allora dichiarare che quello che
si fa è importante è cercare di garantire spazio vitale al proprio ruolo.
Sembra che
all’interno delle organizzazioni vi sia una competizione acerrima per
l’attenzione del Grande Capo e per le risorse che egli deve allocare. Non è
solo un discorso di convenienza o di potere. Non lo è mai quando ci sono in
ballo gli esseri umani. E’ un discorso “affettivo”. E’ dello stesso tipo di
competizione per l’attenzione, le coccole e il giudizio del papà.
Tutto questo,
ovviamente, impedisce che si sviluppi un discorso serio sull’effettivo ruolo delle
diverse risorse ed attività nel promuovere lo sviluppo dell’impresa. Lo
“strategico” cancella la “strategia”.
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