di
Francesco Zanotti
Esistono certamente persone che sanno fare i trascinatori di popolo. Tutto da discutere a favore di chi è questo trascinare popoli, ma accade che ci riescano.
Queste persone hanno tutto dell’imprenditore e
nulla del manager.
Al manager serve una teoria della motivazione
per attivare una pratica che motiva.
Questa teoria dovrebbe rispondere alla domanda: perché
le persone fanno quello che fanno?
Le scienze psicologiche stanno cercando
rispondere a questa domanda. Non ci sono ancora riusciti, ma alcune cose le
hanno scoperte. Motivare non significa convincere o manipolare. La motivazione
nasce dall’interno della mente ed è contestuale. Motivare è, allora, invitare
alla autodeterminazione. L’esatto contrario del convincimento e della
manipolazione. Detto diversamente, non vi è alcuna possibilità di far fare alle
persone quello che si vuole. E’ possibile solo attivarne in loro un nuovo autosviluppo. Non dico che il fare questo sia o meno auspicabile. Dico che non si può
fare nulla di diverso.
Ed allora i corsi di motivazione? Sono
sciocchezze che i manager importanti si guardano bene dal seguire. Li fanno
seguire agli altri perché “proprio male non faranno”.
E quando si sentono grandi motivatori? Stanno
banalmente attivando un processo di autogratificazione. Un po’ peloso anche: serve
a giustificare ingiustificabili alti compensi.
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