di
Francesco Zanotti
Paginata sul Il Sole 24 Ore contro la consulenza “Ancora 1,1 miliardi di consulenze”. Come se la consulenza fosse la peste che sgranocchia a sbaffo risorse pubbliche …
Frutto
di incompetenza … ma soprattutto colpa di noi consulenti! Vorrei avviare un
dibattito sulla consulenza. Per una rifondazione della consulenza italiana. Perché
diventi stimolo, esempio, protagonista della rifondazione della consulenza (cioè
del mestiere della consulenza) a livello internazionale.
La colpa
di cui voglio dire ora è quella di non aver saputo qualificare la professione.
Il consulente
non è un manager “alternativo”. Che, seppure nell'ombra, vuole sostituire il
manager in carica.
Il consulente
dovrebbe garantire alle organizzazioni conoscenze e metodologie sempre più
avanzate sui processi di evoluzione e governo delle organizzazioni che le
imprese non possono certo sviluppare da sole.
E
dovrebbe qualificarsi per la ricerca che compie ogni giorno per poter generare
questa metodologia.
Innanzitutto,
il consulente dovrebbe conoscere lo stato dell’arte delle conoscenze
strategico-organizzative.
Poi il
consulente dovrebbe disporre dello stato dell’arte di tutte le aree di
conoscenza che, in qualche modo, abbiano a che fare con l’uomo e le relazioni
tra gli uomini: dalle scienze naturali alle scienze umane. E, inevitabilmente,
di quell'area di conoscenza che cerca il fondamento ultimo della conoscenza: la
sistemica.
E
invece? Invece questa “padronanza” non c’è! Ed occorre costruirla. Per
qualificare la professione e per poter garantire alle nostre imprese conoscenze
e metodologie sui processi di evoluzione e governo delle organizzazioni molto
più avanzate di quelle disponibili oggi alle imprese loro concorrenti.
Un
grande aiuto potrebbe venire dalle imprese. Care imprese, quando si presenta un
consulente, chiedetegli, come presentazione di se stesso, di farvi una rassegna
dello stato dell’arte a livello internazionale delle conoscenze strategico
organizzative disponibili.
Per ora
mi fermo qui. Che ne pensate?
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