di
Francesco Zanotti
Tutti sono per l’innovazione. Però, a mano a mano che si sale verso il vertice aziendale, l’innovazione diventa sempre più proclamata, ma è sempre una innovazione per gli altri
Quale
grande manager ha mai detto in una intervista di aver trovato una innovazione
che ha riguardato il suo essere manager? Che ha cambiato i suoi pensieri e la
sua vita. Rispondo con quasi assoluta certezza: nessuno.
Sembra
che esista una forma di protezione verso l’innovazione profonda che aumenta di
forza a mano a mano che si sale nella gerarchia aziendale.
Poi,
qualche volta, accade l’opposto. Poiché la curiosità del nuovo, il bisogno del
nuovo, una segreta convinzione di inadeguatezza spinge a cercare, si finisce
nella mani di qualche astuto marchettaro che infinocchia l’inespertissimo,
anche se potentissimo, aspirante innovatore. Ed allora le stupidaggini regnano
sovrane.
ma perchè ancora e sempre si pensa alla formazione sul lavoro dal punto di vista 'tecnico' e ancora e sempre non si accetta che sia coltivata invece tutta la persona. La crescita professionale è vista come un aggiornamento tecnico/operativo e basta.....non se ne può più. Quanto siamo miopi: la crescita è sempre CRESCITA PERSONALE, oppure non è tale.
RispondiEliminaCara Emanuela
RispondiEliminaGrazie del commento. Non comprendo però il tono del tuo commento.Siamo daccordo che la Crescita deve essere personale, ma qui si sta dicendo qualcosa di diverso, ovvero che i manager ritengono che l'innovazione, anche di crescita personale, non riguarda mai loro. E' come se fossero "nati imparati". E, di sottofondo, si sostiene che poi non è così vero.
Tutto qui.
Se volevi dire qualcosa di più specifico mi è sfuggito...