di
Francesco Zanotti
Igor
Ansoff, forse il padre di quella disciplina che si chiama strategia d’impresa fa un ragionamento semplicissimo, ma errato.
Dice:
poiché il mondo è diventato sempre più imprevedibile, non è possibile
pianificare, ma è necessario saper reagire all'imprevisto. Poiché l’imprevisto
arriva, appunto, all'improvviso, allora bisogna imparare a reagire velocissimamente
a questo imprevisto. E chiama questa abilità “Surprise management”.
I
manager si stanno sempre più qualificando come esperti di Surprise Management,
anche se forse non conoscono il pensiero di Ansoff. E stanno dicendosi che ogni
conoscenza è inutile (è inutile studiare) perché occorre avere questa capacità magica
di individuare i guai il più presto possibile e saper surfeggiare sulla realtà perché
ci si ponga rimedio.
Questo
ragionamento contiene una serie di errori fatali per il nostro sviluppo.
Partiamo
dai guai. Ecco avete mai notato che le sorprese sono sempre e solo guai? Nel
grande: una grande sorpresa è stata la crisi. Nel piccolo: sorprese sono i “casini”
che emergono nell'organizzazione.
Allora,
delle due l’una: o il mondo è in mano a qualche coalizione di dei minori che ce
l’hanno con i manager e li sommergono di guai, oppure … Parentesi: amici, chi
si sente di dire che la sua professionalità di “gestire i casini” è preziosa
solo in un mondo governato da una congrega malvagia di dei minori?
Oppure
... Oppure è il nostro attuale modo di “maneggiare” che crea le condizioni per
cui emergano casini improvvisi.
Non
credendo nelle congreghe di dei minori e osservando che nessuna delle
conoscenze necessarie per comprendere i processi di sviluppo personale e
sociale vengono usate, propenderei per la seconda soluzione. Cari, manager siamo
come primitivi elettricisti che cercano di aggiustare il televisore (un
delicata organizzazione) a martellate (con i miti insensati della leadership et
similia).
Per uscire da questo equivoco di guai inconsapevolmente auto creati che fungono da
protesi di identità, occorre fare una cosa semplicissima: cominciare a studiare
tutte quelle conoscenze che riguardano l’uomo e l’organizzazione. So che mi
risponderete che è impossibile perché siete impegnati. Ma la mia contro risposta
è: l’imparare le conoscenze sull'uomo e sulle organizzazioni sarà quello che vi
permetterà di eliminare d’incanto il sorgere dei guai. E vi permetterà di costruire
organizzazioni positive orientare al continuo sviluppo dell’uomo e dei
risultati.
Davvero
proprio non volete neanche dare neanche una occhiata alle conoscenze che
riguardano l’uomo e l’organizzazione?
Nessun commento:
Posta un commento