di
Francesco Zanotti
Io
non ho letto il Piano FIAT Chrysler. Quindi sono pronto a ricredermi se quello
che che indicherò come mancante (e che rende impossibile la realizzazione del Piano) poi nel Piano
ci fosse. Ma dalla osservazione dei media emerge che al Piano presentato
mancano tre elementi essenziali che ne pregiudicano la realizzabilità.
Infatti,
ci sono i modelli, gli stabilimenti gli obiettivi. Ma mancano il mercato e l’organizzazione
le persone.
Mi spiego.
Innanzitutto il mercato. Si formeranno mercati radicalmente nuovi e saranno
frutto di processi emergenti. Intendo dire: si stanno scatenando processi che
faranno emergere una nuova visione del trasporto sia personale che collettivo
che sarà concretizzata in prodotti radicalmente diversi che saranno
rappresentati da nuovi marchi. Una strategia che punti sui marchi esistenti è
destinata al fallimento. La sfida è avviare e governare i processi emergenti
del mercato.
Poi l’organizzazione. Quello che farà o meno il successo del Piano saranno i
comportamenti concreti delle persone. Questi comportamenti fanno emergere una
organizzazione informale che può essere finalizzata a far funzionare l’organizzazione
formale (i processi produttivi e di vendita nel modo migliore possibile) o può
essere un gigantesco freno. Ancora una
volta processi emergenti che richiedono opportune pratiche di governo perché se
lasciati “da soli” non possono che generare una organizzazione informale
disordinata.
Riflettendo
su mercato ed organizzazione emerge un sfida di fondo: ma come si governano i processi emergenti? Quali filosofie e
metodologie di Governo servono?
Di
queste filosofie e metodologie di governo il mondo intero dell’automobile non
sa praticamente nulla. Questo significa due cose. La prima è che il primo
produttore che adotterà queste nuove filosofie e metodologie sbaraglierà gli
avversari. Il secondo che FIAT Chrysler ha implicitamente dichiarato (non
facendone menzione) che questo non è una sfida di suo interesse. Quindi questo
produttore non sarà FIAT Chrysler.
Da
ultimo: all’origine dei processi emergenti ci sono le persone.
Esse
sono dotate di sistemi cognitivi che condizionano il pensare, il dire e l’agire.
Anche il top management è condizionato dalle risorse cognitive di cui dispone.
Se un Piano non prevede, come suo elemento costitutivo, una azione di sviluppo
del patrimonio di risorse cognitive di tutti (ma del top management in particolare),
anche se usasse le più avanzate metodologie di Governo, non approderebbe a
nulla.
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