"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

domenica 11 gennaio 2015

Il problema dell’execution è un falso problema

di
Francesco Zanotti

Sarà un post “sillogistico”, telegrafico.
L’ipotesi da cui si parte è che la sfida non è rivoluzionare l’identità strategica dell’impresa, ma solo quella di lavorare meglio.
Si continua pensando che esista un modello ideale di organizzazione, lo si conosca e il problema sia solo quello di metterlo in pratica. Così si raggiunge l’obiettivo di lavorare meglio.
Da qui l’importanza dell’execution.
Mi si obietterà che l’execution riguarda proprio i cambiamenti strategici. Ma non è vero. Oggi, soprattutto nelle grandi imprese, i cambiamenti strategici stanno a zero. I cambiamenti di cui si vuole l’execution sono cambiamenti organizzativi.
Ma quali sono questi cambiamenti organizzativi che si desiderano? Chi li desidera, in realtà desidera cose così generali che chi deve metterle in pratica non sa cosa concretamente cosa fare. Ogni progetto di cambiamento ha questa sostanza: "Io, caro dipendente, non so esattamente cosa tu debba cambiare. So solo dirti cose molto general-generiche. Tocca a te declinarle. E non fare come fai sempre che le declini in modo sbagliato.”
E’ ovvio che partendo da questo punto di vista ogni execution sarà insoddisfacente: come si fa ad accontentare un manager che non sa cosa vuole?

Pensare che l’execution sia un problema nasconde il vero problema: il management oggi non sa cosa vuole, né a livello strategico, né a livello organizzativo. Ovviamente il consulente lo sa ancora meno.

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