"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 21 luglio 2015

Resilienza come imitazione e conservazione

di
Francesco Zanotti

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Il management è fatto di mode che nascono irragionevolmente, si diffondono altrettanto irragionevolmente. E, poi, finiscono per intasare gli spazi formativi, senza ovviamente, influire sulla capacità di generare cassa delle imprese.
La resilienza è una di queste: siamo arrivati al punto che essa è osannata da tutti e sembra una tragedia se nei programmi formativi non vi è almeno un corso sulla resilienza.
Ora, seguendo mode non si costruisce sviluppo, per definizione.
Non lo si costruisce a maggior ragione oggi, quando stiamo vivendo una crisi di significato. Infatti, una crisi di significato potrà essere risolta solo le imprese riusciranno a proporre una nuova generazione di prodotti e servizi perché quelli attuali hanno stufato sia l’uomo che la Natura. Ma se le imprese cercando di essere resilienti, cioè capaci di resistere alla cattiva sorte si va nella direzione opposta: il tentativo di preservare l’identità strategica attuale delle imprese. Conservazione, appunto
Mi si potrò obiettare cercando di allargare il concetto di resilienza. Ma, allora si opera una truffa semantica. Si costruisce una nuova parola valigia che contiene tutto e il contrario di tutto. In modo che tutti possano usarla come piace a loro. Perché truffa? Perché, quando si apre la valigia che è diventata quella parola, la si trova vuota di significati.

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