di
Francesco Zanotti
L’estate è tempo di panorami
nuovi. Li si cercano, li si ammirano. E devono essere diversi dai panorami di tutti
i giorni. Nuovi panorami da portare nella mente e nel cuore.
Bene, non vi sono solo i panorami
naturali e sociali, ma vi sono anche i panorami della conoscenza. Se ci sono
venuti in uggia i panorami naturali, artificiali e sociali che percorriamo
tutti i giorni, dovremmo avere anche in uggia panorami della conoscenza sempre
uguali. Se non li rinnoviamo, rischiano anche di rovinarci anche la capacità di
ammirare davvero i panorami che le vacanze ci permettono di visitare.
Allora in questa estate
proponiamo ai nostri lettori un viaggio in panorami della conoscenza che non
sono ancora stati esplorati. Non affollate spiagge di banalità cognitive, ma
foreste vergini di vitalità nuove ed esplosive.
La meta del viaggio: i panorami
della conoscenza scientifica per capire cosa essa ci può dare per una nuova
comprensione e capacità di gestione di persone ed organizzazioni.
Prima tappa: le scienze “dure”
(matematica e fisica) per capire
cosa significa interagire con persone ed organizzazioni.
Seconda tappa: la teoria dell’evoluzione per capire come
evolvono persone ed organizzazioni.
Terza tappa: neuroscienze e scienze cognitive per
capire il “guazzabuglio” del cuore umano.
Fondandoci su queste conoscenze
ci renderemo conto davvero che:
Formazione, “cantieri” di cambiamento e attività
di gestione delle risorse umane
sono “specializzazioni” che rompono
l’organizzazione in frammenti autoreferenziali che ne compromettono efficacia,
efficienza e sviluppo …
Poi, a settembre proporremo
un incontro dal vivo con tutti coloro che avranno compiuto questi viaggi per
condividere le esperienze fatte e progettare una nuova modalità di gestione di persone
ed organizzazioni.
E sarà uno scambio di
esperienze molto intenso perché, viaggiando nei panorami della conoscenza si può
fare una cosa che non è possibile fare con i panorami naturali e sociali. Degli
altri paesaggi si possono portare a casa solo immagini. Della conoscenza se ne
può portare il paesaggio completo, non solo sue immagini.
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