di
Francesco Zanotti
Beh … dovrebbero saper tutto
quello che è possibile sul sistema che “gestiscono”: l’uomo.
Ammetterete che è difficile
gestire un sistema del quale non si conosce l’identità (come è fatto) e le modalità
di relazionarsi.
Allora dovrebbe conoscere le
neuroscienze e le scienze cognitive. Più spostate sull’hardware del
cervello, le prime. Più spostate sulla parte Soft (non software) del cervello.
Poi dovrebbero conoscere le diverse psicologie (dalla psicologia sistemica,
alla psicoanalisi). Neuroscienze, scienze cognitive e psicologia per cercare di
comprendere l’identità profonda dell’essere umano e non farsi più fregare da
buontemponi della consulenza che propongono qualche ricettina qua e là.
La psico-sociologia per
comprendere il ruolo del contesto relazionale nel formarsi dei comportamenti …
Dopo tutto i comportamenti sono quelli che contano. Sono i comportamenti delle
persone, di ogni singola persona, che generano la strategia e l’organizzazione
di una impresa. La sociologia per comprendere il tessuto relazionale complessivo
di una impresa.
L’antropologia per capire l’influenza
della cultura.
E, poi, inevitabilmente, una
disciplina che in Italia è completamente dimenticata: la strategia d’impresa. Mi
direte, ma c’è quel tale professore … bene, prendete le sue pubblicazioni e
confrontatele con lo stato dell’arte e livello internazionale della strategia d’impresa.
Poi mi sapete dire di quel tale professore …
Mi obietteranno: ma come
facciamo a imparare tutte queste cose? La prima risposta di istinto (ma da
censurare) che mi verrebbe è: ma scusa caro amico, se non sai nulla del sistema
che devi gestire, come fai a provare a gestirlo ugualmente?
Una risposta più seria è: ma
non è necessario diventare specialisti di queste materie. Esiste la possibilità
di accedere a sintesi complessive che richiedono l’investimento di una giornata
per ogni singola “disciplina”. Certo occorre accettare che tra le proprie
attività torni ad avere la voce: “Studio”.
Mi si può obiettare ancora: noi
gestiamo le persone con l’esperienza, senza teoria. Facciamo a meno della
teoria. Sostengo che non è vero! Ogni esperienza è ispirata da una teoria. Il
problema è che, spesso, ci si accontenta di teorie personali. Come se si
pretendesse di riscrivere, senza sapere cosa hanno scoperto gli altri,
neuroscienze e scienze cognitive, le diverse psicologie, psico-sociologia, sociologia
antropologia e strategia d’impresa. Non credo che queste teorie personali riescano
anche solo pallidamente ad essere paragonabili allo stato dell’arte di
discipline a cui si sono dedicati tanti uomini brillanti, confrontandosi
insieme, da sempre.
Conclusione: davvero non è
eticamente accettabile non rimettersi a studiare.
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