di
Francesco Zanotti
Gli
imprenditori e i manager di successo usano una conoscenza inconscia generata
dell’esperienza che è molto meglio delle attuali teorie manageriali. Ma oggi
questa conoscenza inconscia non basta più. O costruiamo una nuova cultura manageriale
o ci vedremo crollare addosso il mondo economico-finanziario.
E’ deprimente il parlare con gli innovatori
manageriali. Arrivano da te con l’ultima pensata, carichi di entusiasmo, ma ti
raccontano qualcosa che è nato da disagi digestivi notturni o dalla lettura di
qualche presunto guru, ovviamente d’oltreoceano. Se gli chiedi “Ma nello
sviluppare questa tua teoria hai tenuto conto delle “scoperte” che sono emerse
nelle diverse scienze naturali ed umane?” scopri che non capiscono neanche la domanda.
Per fortuna la saggezza di molti manager permette
loro di non dare corda agli innovatori banali. Purtroppo, però, il fatto che vengano
esposti alle questue degli innovatori di domeniche a piedi (senza veicoli per
navigare nel mare della conoscenza) li porta alla convinzione che non esiste un
pensiero manageriale utile. E, purtroppo ancora, l’esperienza che fino ad oggi
ha supplito alla mancanza di teoria non basta più: non si può costruire un
nuovo sviluppo usando la conoscenza inconscia che è servita a gestire le
imprese che sono nate dalla fase di sviluppo precedente.
E’ allora quanto mai necessario ed urgente costruire
un nuovo pensiero manageriale che usi tutte le migliori conoscenze sviluppate
nelle diverse scienze naturali ed umane.
Gli innovatori delle domeniche a piedi non si
preoccupino: potranno usare anche loro questo nuovo pensiero manageriale.
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