di
Francesco Zanotti
Si
pongono gli obiettivi e si dichiarano quali sono i premi che si daranno al
raggiungimento dei risultati… Invertite il rapporto. E’ antropologicamente più
efficace.
Innanzitutto, il definire obiettivi individuali
(se i primi sono individuali anche gli obiettivi devono esserlo) è una
sciocchezza strategica, perché si spezza l’unità dell’impresa in tante parti
che si immagina si sommino generando il tutto. Ma questo non è vero: quando si
sono individuate parti (quelle a cui si collegano gli obiettivi), queste si
mettono da sole in competizione, altro che “sommarsi”.
Ma allora come “motivare”? Distribuendo prima i
premi. Poi le persone si sentiranno in dovere di rispondere con energia,
fantasia, collaborazione e flessibilità. Otterrete risultati più rilevanti di
quelli che avreste messo come obiettivi.
Con una continua e chiara azioen di accrecimento culturale interno all'azienda, abituando i collaboratori a vedersi come parti di un sistema olistico, organizzando tutta l'azienda come un flusso ininterrotto di azioni e reazioni, ha propfondamente ragione e l'ho potuto verificare direttam,ente in almeno un paio di esperienze dirette.
RispondiEliminaCaro Domenico ...
RispondiEliminatroppi errori di stampa .. Illeggibile. Mi sono permesso di correggerli ...
"Con una continua e chiara azione di accrescimento culturale interno all'azienda, abituando i collaboratori a vedersi come parti di un sistema olistico, organizzando tutta l'azienda come un flusso ininterrotto di azioni e reazioni, ha profondamente ragione e l'ho potuto verificare direttamente in almeno un paio di esperienze dirette.
Cari tutti ... è l'ultima volta che faccio il correttore di bozze. La prossima volta non pubblico. Grazie a tutti
F
Caro Francesco, hai per caso dei riferimenti bibliografici a supporto di questa teoria piuttosto contraria al senso comune?
RispondiEliminaIl primo riferimento è il post di Luciano http://ettardi.blogspot.it/2016/10/investire-sulle-persone-aumenta-le.html che rivela un aspetto particolare di questa tesi: il pagare di più (ex ante, ovviamente) le persone è sperimentalmente funzionante.
RispondiEliminaPoi ... altrettanto ovviamente, nello specifico, è la tesi è mia. Essa, però, "risuona in fase" con tutti i post che vengono pubblicati da me su questi temi. Ma anche con le visioni non "riduzionistiche" dell'organizzazione. Primi fra tutti i testi e le tesi del Prof. Morelli. Farò un discorso più completo nel primo libro (scritto da me) della Collana "Leonardia" che sto curando per Aracne. Il secondo sarà una traduzione del libro di Wendt Quantum mind and social science. Anche in questo si trovano tutta una serie di "scoperte" che portano alla tesi che ho proposto. Da ultimo, permettimi un riferimento di una presunzione cosmica. Ludovico Geymonat nel capitolo di conclusione della sua monumentale "Storia del pensiero filosofico e scientifico" non dà alcun riferimento bibliografico. E spiega: poichè descrivo idee nuove, è ovvio che esse non abbiano alcun riferimento bibliografico, altrimenti così nuove non sarebbero. Non ci sono le virgolette perchè non è una citazione letterale ...
Grazie della risposta! In effetti è una tesi che "risuona" con tanti studi sull'organizzazione e su tanti testi che mostrano che il mondo non va come gli economisti "classici" si aspetterebbero. Mi piaceva sapere se oltre il caso wallmart c'erano già studi e ricerche con dati in merito, ma da quanto mi dici siamo ancora in una linea di frontiera tutta da esplorare. Buon lavoro!
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