di
Francesco Zanotti
Oramai ha preso piede l’ideologia
della partecipazione. Tutti stanno aprendo spazi di partecipazione e si
aspettano partecipazione.
Ma gli spazi aperti sono
angusti e le persone dispongono solo di tre cubetti di noia. Rischia di essere
una partecipazione a bassa intensità, quando non conflittuale.
Gli spazi di partecipazione. Ma chiediamo di partecipare a cosa?
Andiamo con ordine. Alla progettazione della strategia? Certamente non sta accadendo! Alla progettazione
dell’organizzazione? Forse … Troppo spesso, però, pensiamo solo alla
progettazione di dettagli organizzativi. E, poi pensiamo ad una partecipazione “statistica”
(cioè non di tutti) e solo consultiva: poi decidono gli altri. Il singolo caso
concreto lo giudicherà ogni singolo manager. Gli suggerisco, però, che più angusto
è lo spazio di partecipazione, più “statistica” e consultiva è la
partecipazione, più si aspetti atteggiamenti annoiati o conflittuali verso l’azienda.
Ed arriviamo ai cubetti. Immaginiamo che un’organizzazione chieda a
chi la compone una partecipazione piena, intensa, forse addirittura strategica.
Bene, ma se le persone hanno in mano solo tre cubetti di noia, quello che ci si
può aspettare è che propongano combinazione di quelli. Cioè combinazioni
inevitabilmente noiose.
Fuor di metafora: se per anni si è cercato di concentrare le persone solo sulla esecutività e la formazione è sempre stata “concreta” e “finalizzata” in funzione di questa esecutività, non ci si può aspettare che le persone abbiano quel ricco patrimonio di risorse cognitive libere (forse è necessario che siano anche trasgressive) che, solo, può dare sostanza ad una partecipazione. Volete davvero arrivare ad una partecipazione nobile e forte? Arricchite le persone di risorse cognitive non finalizzate e insegnate loro ad usarle per sognare nuovi mondi insieme. Solo così riusciranno a sognare quelle nuove imprese di cui tutti abbiamo bisogno. Ed a realizzarle perché non vi è nulla di più mobilitate che realizzare sogni.
Fuor di metafora: se per anni si è cercato di concentrare le persone solo sulla esecutività e la formazione è sempre stata “concreta” e “finalizzata” in funzione di questa esecutività, non ci si può aspettare che le persone abbiano quel ricco patrimonio di risorse cognitive libere (forse è necessario che siano anche trasgressive) che, solo, può dare sostanza ad una partecipazione. Volete davvero arrivare ad una partecipazione nobile e forte? Arricchite le persone di risorse cognitive non finalizzate e insegnate loro ad usarle per sognare nuovi mondi insieme. Solo così riusciranno a sognare quelle nuove imprese di cui tutti abbiamo bisogno. Ed a realizzarle perché non vi è nulla di più mobilitate che realizzare sogni.
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