"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

sabato 8 dicembre 2012

Concretezza?


di
Francesco Zanotti

Ma mille volte concretezza… 
Soprattutto nella condizioni in cui siamo: assediati da mille e crescenti problemi. Mille e ancora una volta concretezza…
O invece no? Mille e due volte: invece no! Ogni cosa che appare concreta ad una persona, difficilmente appare concreta anche ad un’altra …
Ogni pretesa di concretezza complica la vita, altro che produrre risultati positivi.

Infatti …
Il modo “concreto” che ha il manager di guardare all'organizzazione è quello di pensare che l’organizzazione sia un oggetto che abbia una sua realtà oggettiva e stabile che egli conosce benissimo. Egli la deve osservare, guardare cosa non va, cosa si può migliorare, progettare il cambiamento e realizzarlo.
Il cambiamento così progettato sembra concreto. Ma solo a chi l’ha progettato. Agli altri, no!
Infatti la gente mica realizza così semplicemente il cambiamento. Ci resiste, lo incasina …
Allora il manager cerca di capire meglio, ma facendolo si accorge che il suo capire è “ballerino”, non è assoluto. E’, innanzitutto, una interpretazione, non una fotografia oggettiva. E, ancora, questa interpretazione dipende dal tempo e dal luogo. Scusandomi per la banalizzazione, dipende dal suo stato d’animo, ad esempio. Lo stesso vale per la sua gente: anche loro si fanno una idea soggettiva dell’organizzazione. La probabilità che coincida con la sua è uguale alla probabilità che le persone siano tutte uguali: stesse risorse cognitive, stesse emozioni. Cioè nessuna.
Questo significa che il cambiamento proposto dal manager non ha una sua stringente logicità. Dipende dalla sua soggettività: risorse cognitive, sentimenti ed anche interessi.
Allora si capisce perché quando si comunica un cambiamento è probabile che succeda un casino: sembra poco ragionevole (fino a sembrare dettato da interessi personali), poco concreto, addirittura incomprensibile, a chi lo deve eseguire. E volete che non vi resista?
Si potrebbero aggiungere mille altre considerazioni: ad esempio il fatto che anche l’organizzazione interpreta, che ha una sua evoluzione autonoma, che i processi di comunicazione non esistono.
Ma già quello che abbiamo detto porta a concludere che ogni pretesa di concretezza è anti-scientifica e genera le resistenze al cambiamento che così tanto condanniamo.

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