di
Francesco Zanotti
Il Corsera del 17 dicembre scorso riporta la vicenda del sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, e del caso sollevato da un suo programma di formazione, chiamato "Talent", per pochi meritevoli dipendenti del comune con conseguente opposizione dei sindacati. Il dettaglio della vicenda lo potrete leggere qui. Chi ha torto? Chi ha ragione?
Don Lorenzo Milani soleva dire che gli insegnanti andrebbero pagati a cottimo: un tanto per ogni alunno che superava gli esami.
Don Lorenzo Milani soleva dire che gli insegnanti andrebbero pagati a cottimo: un tanto per ogni alunno che superava gli esami.
Il problema
non è prendere posizione nel conflitto tra equalitarismo e elitarismo. Il dovere di una classe
manageriale è quello di superare questa contrapposizione che non ha alcun
fondamento scientifico.
Io credo che
compito di una classe manageriale sia quello di sviluppare i talenti di tutte
le persone. Le quali non sono ovviamente tutte uguali, ma non perché si situano
in posizioni diverse in una qualche ipotetica (e scientificamente insensata)
scala assoluta di merito. Invece, perché sono dotati di talenti diversi. Uguale
nobiltà tra le persone nella diversità di inclinazioni, desideri, aspirazioni.
Come si fa a
valorizzare i talenti di tutti? Non certo cercando di analizzarli. Ma
mobilitandoli. Organizzando processi di auto progettazione dell’organizzazione
(o della strategia, per i più audaci e più interessati a risultati rilevanti).
I talenti di tutti emergeranno da soli e, con la capacità di sintesi del
management, si auto coordineranno in una organizzazione armoniosa, efficace ed
efficiente. O per realizzare una strategia rivoluzionaria.
Anche i
manager , i politici, i sindacalisti andrebbero pagati per quanto sanno mobilitare i talenti di tutti. E non
perché si presume che li sappiano scovare e sviluppare (oppure lasciarli nel loro stato perseguendo una rozza e inconcludente logica equalitarista).
Ma sopratutto dovrebbero attivarsi per cercare ed adoperare conoscenze, linguaggi e metodi per tale mobilitazione, unico modo per consentire all'Italia di rinnovarsi, come auspica lo stesso sindaco di Pavia.
Ma sopratutto dovrebbero attivarsi per cercare ed adoperare conoscenze, linguaggi e metodi per tale mobilitazione, unico modo per consentire all'Italia di rinnovarsi, come auspica lo stesso sindaco di Pavia.
Un articolo conciso, ma che dice quello che deve dire: Oggi nel tempo di conoscemza e' molto importante lavorare per aricchire l'inteligenza colletiva.
RispondiEliminaLa tua idea è corretta, qualora ci siano risorse illimitate. Ma se così non è, e oggi lo sappiamo bene tutti che non ce ne sono, occorre fare delle scelte e ricorrere a criteri espliciti e trasparenti per tutti.
RispondiEliminaIn questo caso potrebbe darsi che il sindaco abbia usato un criterio burocratico, cioè la sola appartanenenza a un livello organizzativo, fatto in sé non significativo. Tuttavia la valutazione deve essere fatta per forza; chi lavora per le organizzazioni sa bene che per fare un lavoro di sviluppo su basi professionali, occorre avere chiaro il risultato da procurare, quindi misurare sui parametri opportuni la popolazione di riferimento.
Pensare a un "modo" magico per farlo con tutti è natalizio, ma privo di senso pratico. Perciò ben venga intanto che almeno qualcuno dei dirigenti comunali possa formarsi di più e che magari da questo nascano proposte utili per la cittadinanza. Elasciamo i sogni e le ideologie pret a porter nel casseto, in attesa di tempi migliori.