di
Francesco Zanotti
E’ ovvio: nessuna tecnologia può sostituire l’uomo. Le ICT, tecnologie di oggi, tanto meno.
Il fattore umano rimane insostituibile.
Tutto vero, ma …
Ma si rischia che il richiamo al fattore umano sia sono una fuga verso la superficialità. Invece chi parla di fattore umano deve “rendere conto della sua speranza”. Deve saper descrivere e guidare la diversità del fattore umano. Per questo non basta la propria esperienza, anche vastissima. Occorre uno studio alto e intenso delle scienze umane.
Ovviamente questo discorso è rivolto soprattutto ai manager che cercano di sfuggirlo adducendo la teoria dell’urgenza. E cercando di non riconoscere che l’urgenza è generata proprio dalla superficialità. Lo studio alto ed inteso genera bellezza e risultati, oggi immediatamente.
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