di
Francesco Zanotti
f.zanotti@cse-crescendo.com francesco.zanotti@gmail.com
Ecco l'ultima ipotesi implicita (errata) della gestione delle Risorse Umane.
Si riconosce che le competenze hanno “intensità” diverse e sono qualitativamente diverse.
Allora si usano processi di trasferimento più o meno intensi a seconda della intensità delle competenze che intendiamo acquisire. Per le competenze hard si usa l’espressione “training”, ma, mediamente, non si usano metodologie specifiche. Soprattutto i processi di training che vengono scelti non sono fondati su di una specifica teoria del processo di apprendimento che la mente umana mette in campo per quanto riguarda questo specifico sistema di competenze. Per le competenze più complesse (come le competenze manageriali), si usano i metodi attivi (gruppi lavoro, outdoor, ecc). Si parte da visioni più complesse delle competenze, Si riconoscono il ruolo attivo delle persone, ma si dimentica che tali competenze sono contestuali. Dunque attivarle fuori dal contesto di lavoro non garantisce nessuna “trasferibilità” al suo interno. Anzi, potrebbe generare frustrazioni proprio per questo motivo.
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