di
Francesco Zanotti
La mancanza di tempo è drammatica. Più le difficoltà aumentano, più si affastellano urgenze. L’obiettivo. Tenere sotto controllo una organizzazione che sembra scappare da tutte le parti …
Auguri!
In realtà ... Poiché non è possibile prescrivere tutti i comportamenti, le persone hanno grandi spazi di autonomia nello scegliere istante per istante i comportamenti da adottare. Hanno anche la possibilità di non seguire i comportamenti prescritti, ma sceglierne altri, pur accettando le sanzioni.
Ma in base a che criteri scelgono i comportamenti?
Le persone costruiscono quella che si definisce organizzazione informale. Si formano modalità di ragionamento, sentimenti personali, relazioni sociali e valori condivisi. E’ da questo mix di razionalità, emozionalità, socialità e “valorialità comunitaria” che emergono i comportamenti.
Ora il formarsi dell’organizzazione informale non viene in alcun modo gestito. Il risultato è che l’organizzazione informale che emerge è scollegata dalla organizzazione formale. Invece di costituirne l’anima rischia di costituirne l’opposizione. I comportamenti che genera sono casualmente collegati a quelli previsti dalla organizzazione formale.
Possono anche essere del tutto antitetici.
La conclusione? Le urgenze sono dovute al fatto che si gestisce solo la parte formale dell’organizzazione. E si lascia il formarsi dell’organizzazione informale al suo destino. Gestire le urgenze significa crearne sempre di più.
Alternativamente? Accettare che serve un nuovo management, che non maneggia, ma che sa gestire il processo di sviluppo autonomo di una organizzazione informale.
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