"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

lunedì 23 aprile 2012

La conoscenza che non c’è!



di
Francesco Zanotti


Viviamo in un grande equivoco. Poi le cose non accadono. Ma la ragione sta proprio in un equivoco grande come una casa.
Ne ho avuto piena consapevolezza leggendo un articolo del Sole 24 del 20 aprile a firma Patrizio Bianchi.
“La sfida è il capitale umano” titolava …
L’equivoco è evidente: l’Autore immagina che la conoscenza oggi necessaria per essere competitivi sia un oggetto esistente, stivato da qualche parte che occorre diffondere il più possibile. 
Infatti l’Autore usa una espressione di moda che sembrerebbe sacrilegio contestare “ … i fattori attrattivi diventano le infrastrutture che innalzano i livelli dell’educazione di base ed avanzata, della formazione del capitale umano, della creazione e del trasferimento di conoscenze”.
Ma è una frase retorica! Cosa manca? Il dire quali sono i processi che innalzano i livelli di educazione, come devono essere strutturati questi processi formativi. Come è strutturato un processo di creazione di conoscenza. Quali conoscenze occorre trasferire.
Ma l’autore non lo dice perchè è a tutti evidente … o no?
Purtroppo no: oggi basta leggere la letteratura più seria e meno commerciale e ci si accorge che tutte quelle domande non hanno oggi una risposta soddisfacente.

Più avanti “… innalzare quelle competenze necessarie per comprendere di più il mondo in cui siamo chiamati a competere.”.
Anche qui l’autore non specifica quale siano queste competenze e come possano essere trasferite. Ancora una volta: le da per scontate. Ma non sono per nulla scontate.

In sintesi, ad un approfondimento serio appare evidente che continuiamo a scambiarci esortazioni retoriche parlando di conoscenza, formazione e competenze.  Sono parole che avevano un senso preciso quando si parlava di conoscenze tecnologiche e del trasferimento delle stesse.
Se usciamo dalle pure conoscenze tecnologiche e ci avventuriamo nella conoscenze scientifiche e nelle conoscenze che riguardano i sistemi umani ci accorgiamo che le certezze scompaiono.
La vera urgenza è quella di attivare un grande progetto di ricerca che abbia come obiettivo il capire quali sono i processi di evoluzione autonoma del sistemi umani e come si può guidare questo processo. Insomma abbiamo bisogno di capire cosa è che è necessario “maneggiare” (non una macchina, ma un sistema con una autonoma capacità di evoluzione) e cosa vuol dire maneggiare una autonoma capacità di evoluzione.
Noi abbiamo avviato i primi passi di questo progetto di ricerca e li presenteremo nel seminario sulla organizzazione quantistica.

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