di
Francesco Zanotti
Girovagando per la conoscenza, tre citazioni che mettono in crisi un bel numero di attività considerate oggi indispensabili.
Prima citazione
“ … i
desideri e le credenze, che il modello razionalistico dell’uomo considera come
la cause del comportamento, in realtà, non esistono prima che il comportamento
sia in atto” (traduzione mia): Alexander Wendt, Social theory as cartesian
science, nel volume “Constructivism and international relations” pag. 198.
Aggiungo io:
questo vale anche per i valori e le competenze, ad esempio. Se è così, allora
ogni tentativo di misurare desideri, credenze, valori e competenze è come
misurare fantasmi che si concretizzano solo quando li misuro e dipendentemente
da come li misuro. Di più: non esiste un rapporto di causa tra valori e
comportamenti, ma di co-emergenza. E’ illusorio stilare codici di valori
attendendosi da questa attività un cambiamento comportamentale prevedibile.
Seconda citazione
“La risposta
che vi viene chiesta non è ancora definita al momento della domanda”: Elisa
Brune, Il quark e il neurone, pag. 61.
Aggiungo io: è
il questionario che somministrate che genera le risposte. Le risposte sono la
reazione contestuale della persona alla somministrazione del questionario. Non
esistono senza le domande. Allora: che senso ha fare analisi delle realtà
umane?
Terza citazione
“In realtà la
teoria dell’organizzazione ha da tempo notato che le organizzazioni non possono
più essere identificate con i loro scopi; forse per questo che è stato proposto
di rovesciare la prospettiva e definire le organizzazioni come “sistemi alla
ricerca di scopi” (March, Olsen 1976)”: Giancarlo Corsi, Progettare sistemi
auto poietici, nel volume “L’organizzazione: concetti e metodi”, pag. 204.
Aggiungo io: sono
solo le macchine che vengono progettare per svolgere una funzione. Le organizzazioni
si cercano da sole la funzione che svolgono.
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