di
Francesco Zanotti
Leggo sul Corriere di oggi un articolo che rivela come i medici più giovani siano più preparati dei giovani medici di solo 10 anni fa. Ma passano più tempo (di gran lunga) con il computer (cartelle elettroniche da riempire etc.) che con i malati.
Credo
che a tutti sembri evidente che il dialogo con i malati sia importante e che ne
vada diffusa la prassi e il valore.
Allora
se il contatto diretto tra medico e paziente è insostituibile, anche se il
medico è aiutato da risorse cognitive esterne rilevanti (dalle basi di dati ai
sistemi esperti alle comunità e via dicendo) … cosa dire dei manager HR?
La
domanda che viene spontanea è: quanto tempo passano con le “R”? Speriamo sia tanto.
La seconda
è quanti sono quelli che pensano che questa situazione non sia superabile e
che, quindi, in pratica, sostengono la rilevanza strategica delle “R”, ma non
la necessità di parlare con loro? Speriamo siano pochi.
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