di
Francesco Zanotti
Il fondamento di ogni progetto di
cambiamento è sapere esattamente cosa cambiare e che effetti ha questo
cambiamento.
Bene quando si ha a che fare con un
sistema semplice (una macchina) si riesce a scegliere cosa cambiare e si riesce
a capire cosa accade se si effettua quel cambiamento.
Ma quando si ha a che fare con una
organizzazione, no! Non si riesce a scegliere cosa cambiare perché non si sa
descrivere una organizzazione. E se non la si sa descrivere, come si fa a
scegliere cosa e come cambiare? Ovviamente, di conseguenza, non si può neanche
sapere quali sono gli effetti di un cambiamento che non sa quale sia.
Il lettore è scettico? Allora provi a rispondere alla domanda: ma da cosa è
composta una organizzazione? Una macchina si sa da cosa è composta: ruote,
volante, motore, sedili etc.. Si riesce a descrivere tutte le “cose” di cui è
composta. Ma di una organizzazione non si riesce a dire da cosa è fatta.
Supponiamo che un lettore riesca a fare una ipotesi su quali siano le parti
fondamentali di una organizzazione. Scoprirà che la sua ipotesi è puramente
“personale”. Un’altra persona direbbe che una organizzazione è fatta di cose
diverse.
E stiamo parlando di una organizzazione
in generale. Se, poi, si parla della singola organizzazione, allora le cose
peggiorano ulteriormente. Tot capita tot descrizioni.
Conclusione: se non si sa descrivere l’oggetto
che si vuole cambiare (e
ovviamente , tanto meno si sanno le conseguenze di eventuali cambiamenti) che senso ha parlare di cambiamento
e di gestione del cambiamento?
Dobbiamo aspettare i posteri per
rispondere che non ha nessun senso?
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