di
Francesco Zanotti
Ecco
proviamo a capire cosa vuol dire analizzare queste cose. Vuol dire che esiste
un modello della “cosa” da analizzare universalmente riconosciuto. E per
nessuna delle tre “cose” citate esiste un modello universalmente riconosciuto.
Ogni analizzatore ha un proprio modello di competenze, di valori, di clima che
è incompatibile con quello dell’altro. Si magnifica che si tratti di modelli
strettamente personali.
Poi,
occorre che per ognuno degli elementi del modello della cosa da analizzare
esista una unità di confronto (di misura), uno strumento di misura ed un
protocollo di misurazione altrettanto universali e riconosciuti.
E
anche tutte queste cose non ci sono …
Ma
allora, cosa si analizza? Cosa si misura? Ecco: solo e soltanto se stessi.
Domanda
finale: che senso ha che una impresa paghi un analista/consulente (interno o
esterno) per analizzare se stesso e raccontare questa analisi con le parole
dell’impresa?
ahahah, si pagare un consulente per analizzare lo stesso consulente... condivido, bell'articolo...complimenti.
RispondiEliminaA proposito di analisi e certificazione delle competenze. Questa sta diventando una moda anche nell'ente pubblico, da chi si occupa si scuola a chi si oocupa di lavoro. Mi pare uno speco enorme di tempo e di risorse. Chi glielo dice chè è un lavoro senza senso?
RispondiEliminaStefano