di
Francesco Zanotti
Parliamo di banca, ma poi
subito dopo generalizziamo.
Il contratto del lavoro dei
bancari, dice il Sole 24 Ore di oggi in un articolo a firma Cristina Casadei, parte
male. Tutto in salita.
Cronachisticamente è
rilevante l’attacco personale di Lando Maria Sileoni, il Capo della FABI a
Lodesani che rappresenta le banche. Dice Sileoni: Lodesani ha affrontato in
maniera superficiale, con poca conoscenza del settore e con poca voglia e tempo
di imparare le varie problematiche.”.
Lasciando la cronaca,
Sileoni ha proposto una prospettiva che rieccheggia lo slogan degli anni ’70: il
salario (lo stipendio) come variabile indipendente. Rieccheggia perché oggi le
affermazioni sono meno drastiche. Sileoni sostiene che gli esuberi vanno
gestiti attraverso l’individuazione e il riconoscimento di nuove attività e
nuove professioni. Cioè: rifiutando il concetto di “esuberi”.
Che pensare? Che Sileoni ha
ragione. A patto di precisare strategicamente la sua affermazione.
L’occupazione è un
segnalatore della solidità sia della Banca che di qualunque altra impresa.
Un’impresa che ha successo
aumenta la qualità e la quantità dell’occupazione. La riduzione dell’occupazione
e il peggioramento delle condizioni di lavoro sono un segnale della crisi di
una impresa. Ogni riduzione di personale ne richiama un’altra dopo poco tempo.
L’occupazione deve diventare
l’obiettivo prioritario nei Business Plan delle imprese. Solo Business Plan che
aumentano qualità e quantità dell’occupazione aumenteranno anche la capacità dell’impresa
di generare valore per gli azionisti.
L’occupazione diventa il
segnalatore strategico fondamentale.
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