di
Francesco Zanotti
Sono quasi certo che i
responsabili HR di Banca Etruria non si sentano in alcun modo responsabili
delle sorti della banca e dei guai generati ai risparmiatori. Come, d’altra
parte, sono certo che nessun manager HR si senta responsabile delle eventuali
crisi dell’impresa in cui lavora.
Si tratta di una convinzione
che fa a pungi con altre convinzioni e desideri.
Infatti, se i manager HR non
si sentono responsabili di nulla, allora non contano nulla. Ma in questo caso
la domanda è: se non sono responsabili di nulla (quindi se si considerano solo
operativi) perché dovrebbero essere pagati come manager? Perché sono titolari
di qualche conoscenza particolare? Certamente no! Perché essere manager oggi
significa rifiutare che la conoscenza abbia un ruolo. E tanto più si è ”top”
tanto più questo principio vale.
Ma credo che i manager HR
vogliano essere pagati come manager. E allora devono sentirsi responsabili di
qualcosa. Io credo che debbano considerarsi responsabili della mancata conoscenza
e di sperpero di risorse.
Nel caso particolare di
Banca Etruria, i manager HR non hanno fatto nulla perché il top management
disponesse di quelle conoscenze di strategia d’impresa che sono indispensabili
per non accumulare quelle sofferenze che hanno generato i guai delle banca.
In più, hanno sprecato risorse
in attività di formazione e di cambiamento assolutamente contro producenti.
Concludendo: se si continua
a dire (e se lo si dice, ma non lo si pensa si tratta di un falso) che le
persone sono la risorsa fondamentale di una banca, allora quando la banca va
male significa che chi ha selezionato e gestito queste risorse ha fatto un
pessimo lavoro.
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