di
Francesco Zanotti
Il dovere di dire che non si
è mai sbagliato.
Costretti a snobbare la conoscenza,
quasi ad averne paura.
La ricerca di qualche
occasione di autorappresentazione gratificante, in ogni dove.
A fronte di mondi
organizzativi che sono luoghi di disagio profondo.
A fronte di imprese che
stanno perdono la loro capacità di generare valore.
A fronte di una conoscenza
che diventa sempre più intensa e finalizzata.
A fronte di una immagine
interna all’azienda e fuori dall’azienda ed esterna non particolarmente
gratificante.
Il risultato: una immagine
di sé che va calando a fronte di uno stress quotidiano che sta crescendo.
Come a dire: riesco a
giustificare sempre meno a me stesso il mio ruolo. Mentre la fatica e l’incertezza
aumentano.
Questa è la vita del
manager. Povero.
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