di
Francesco Zanotti
Continuiamo ad inseguire idee sbagliate. Se poi i
risultati non arrivano non reclamiamo: ce la siamo cercata.
Un post dove cito le opinione del Prof. Joel Mokyr riportate in un suo
articolo sul Sole 24 ORE. Esse distruggono le basi delle attuali politiche
economiche.
Prima le opinioni e poi vi dico chi è il Prof. Mokyr a beneficio per chi
avesse bisogno di essere tranquillizzato sulla autorevolezza della fonte perché
non sa valutare da solo l’autorevolezza delle idee.
Due opinioni fondamentalmente.
“In realtà sappiamo ben poco del tipo di istituzioni che favoriscono e
stimolano il progresso tecnologico e più in generale l’innovazione
intellettuale.”
Ma, allora, che senso ha delegare alle riforme istituzionali tante
speranze, visto che il progresso, tecnologico che viene dichiarato come via
regia alla crescita, non c’entra nulla con le riforme?
“Il punto oscuro sono le motivazioni e gli incentivi”. Intende dire che non
si sa quali incentivi favoriscano il progresso tecnologico.
Ed allora perché aggiungiamo al mito delle riforme il mito degli incentivi
economici?
Ma anche una terza. Sintetizzo io: non si può sviluppare conoscenza
tecnologica senza l’interazione con qualche forma di scienza formale o
informale. Domanda: ma qual è il progetto di sviluppo delle scienze
fondamentali che intendiamo attuare? Se non ne abbiamo scordiamoci l’innovazione
tecnologica.
Ed ora qualche nota biografica sul Prof Morky. Egli dovrebbe essere già
noto in Italia perché ha ricevuto nel
2015 il premio Balzan (assegnato dalla Fondazione italo-svizzera Premio Balzan).
Che diamo premi e nessuno sa perché? Ad ogni modo è anche professore alla Northwestern
University che non è proprio una Università di seconda categoria.
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