di
Francesco Zanotti
Il
delegare è il modo migliore per non fare quello che è importante, ma "faticoso”.
Così, però, significa deresponsabilizzarsi. E nelle imprese, soprattutto le più
grandi, si arriva ad una sostanziale autogestione strategico-organizzativa che
a parole è aborrita come la peste.
Contrariamente a quello che si pensa, i top manager
delegano troppo. Forse non nella forma, ma, certamente, nella sostanza.
Non si occupano di persone e di organizzazione. Se non con
qualche proclama o con il buttar fuori le persone, anche se non sanno, alla
fine quanto costa, non solo strategicamente (le conoscenze e le relazioni di
cui si provano), l’operazione. Poi tocca al management operativo gestire
organizzazione e persone. E anche il management di secondo livello cercherà di
delegare. Così scendendo di delega il delega, si arriva ad una sorta di
sostanziale autogestione da parte dei diversi gruppi organizzativi.
Ma non si occupano neanche di strategia, questa volta né formale
né sostanziale.
La strategia sostanziale è fatta dai comportamenti delle
persone. Ma, poiché di persone non si occupano, sono le persone che scelgono
liberamente i comportamenti che vanno a fare emergere la strategia sostanziale
delle imprese.
Non si occupano neppure di progettualità strategica. Cioè
non si occupano di quel processo di costruzione del Business Plan che
costituisce il risultato della progettualità strategica.
In sintesi il delegare finisce nella sostanziale e assolutamente
non voluta autogestione dell’impresa.
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