di
Francesco Zanotti
… ci dobbiamo chiedere perché
insistiamo a scrivere questo blog. Sembra inutile.
Infatti, ripetiamo la nostra
tesi:
“Formazione, “cantieri” di
cambiamento e attività di gestione delle risorse umane
sono “specializzazioni” che rompono
l’organizzazione in frammenti autoreferenziali che ne compromettono efficacia,
efficienza e sviluppo …
Davvero si moltiplicano le
prove a suo sostegno in moltissime scienze naturali ed umane.
Purtroppo, però, vediamo che
si fa pochissimo per smetterla con le pratiche dannose di cui sopra.
Ovviamente nessuno contesta
apertamente la nostra tesi: funziona molto meglio la cortina del silenzio. E se
le imprese sono sempre meno gestibili, si trova più conveniente trovare una
scusa di bassa lega (gli incapaci ad esempio) piuttosto che mettere in
discussione il passato.
Ma se questo è il successo
che stiamo ottenendo presentando in mille sfaccettature questa tesi, perché non
la piantiamo?
Leggendo stamattina un articolo
di Paul Kugman (Premio Nobel per l’economia, non uno qualunque) sul Sole 24 Ore, mi
si è allargato il cuore.
Anche lui è propositore di
una tesi (dimostratissima dai fatti) che troppi non considerano: il buttare nel
mercato moneta non aumenta l’inflazione, mentre le politiche di austerity
generano recessione. Tutti, però, anche nel suo caso, sono legati ancora a
quello che lui chiama il culto inflazionista.
E cosa si dice quando gli
viene la tentazioni di piantarla di urlare nel deserto? Si dice che anche se
non si riuscirà a convincere i suoi nemici intellettuali, con il diffondere le
sue idee farà il vuoto intorno a coloro che oggi le osteggiano senza alcuna
ragione.
Anche noi … continueremo. E
a pensarci bene, potremmo fare anche qualcosa in più …
In realtà il nostro mestiere
principale è costituito dalla strategia e dalla finanza. E’ guardando da quell'osservatorio
(che è quello del top management), che si capisce fino in fondo quanto siano
dannose le attuali (quelle più retoricamente osannate) pratiche di gestione
delle risorse umane e delle organizzazioni. Sono dannose perché impediscono l’innovazione
strategica e l’implementazione dei progetti che realizzano l’innovazione
strategica. Allora il top management sarà il nostro migliore alleato nel
cambiare teorie e pratiche, alla fine, troppo ingenue, infantili.
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