"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

domenica 8 marzo 2015

Prima o poi … come Paul Krugman …

di
Francesco Zanotti

… ci dobbiamo chiedere perché insistiamo a scrivere questo blog. Sembra inutile.
Infatti, ripetiamo la nostra tesi:

Formazione, “cantieri” di cambiamento e attività di gestione delle risorse umane
sono “specializzazioni” che rompono l’organizzazione in frammenti autoreferenziali che ne compromettono efficacia, efficienza e sviluppo …

Davvero si moltiplicano le prove a suo sostegno in moltissime scienze naturali ed umane.
Purtroppo, però, vediamo che si fa pochissimo per smetterla con le pratiche dannose di cui sopra.
Ovviamente nessuno contesta apertamente la nostra tesi: funziona molto meglio la cortina del silenzio. E se le imprese sono sempre meno gestibili, si trova più conveniente trovare una scusa di bassa lega (gli incapaci ad esempio) piuttosto che mettere in discussione il passato.
Ma se questo è il successo che stiamo ottenendo presentando in mille sfaccettature questa tesi, perché non la piantiamo?
Leggendo stamattina un articolo di Paul Kugman (Premio Nobel per l’economia, non uno qualunque) sul Sole 24 Ore, mi si è allargato il cuore.
Anche lui è propositore di una tesi (dimostratissima dai fatti) che troppi non considerano: il buttare nel mercato moneta non aumenta l’inflazione, mentre le politiche di austerity generano recessione. Tutti, però, anche nel suo caso, sono legati ancora a quello che lui chiama il culto inflazionista.
E cosa si dice quando gli viene la tentazioni di piantarla di urlare nel deserto? Si dice che anche se non si riuscirà a convincere i suoi nemici intellettuali, con il diffondere le sue idee farà il vuoto intorno a coloro che oggi le osteggiano senza alcuna ragione.
Anche noi … continueremo. E a pensarci bene, potremmo fare anche qualcosa in più …
In realtà il nostro mestiere principale è costituito dalla strategia e dalla finanza. E’ guardando da quell'osservatorio (che è quello del top management), che si capisce fino in fondo quanto siano dannose le attuali (quelle più retoricamente osannate) pratiche di gestione delle risorse umane e delle organizzazioni. Sono dannose perché impediscono l’innovazione strategica e l’implementazione dei progetti che realizzano l’innovazione strategica. Allora il top management sarà il nostro migliore alleato nel cambiare teorie e pratiche, alla fine, troppo ingenue, infantili.


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