di
Francesco Zanotti
E’ oramai il quarto anno che studiamo i Business
Plan delle società degli indici FTSE Mib e Star di Borsa Italiana per assegnare
loro un Rating.
Questi Business Plan rivelano quale sono le
preoccupazioni del Top Management. Tra queste preoccupazioni non vi sono le
risorse umane. In questi Business Plan non si parla, se non per citazioni sporadiche,
delle attività di gestione delle risorse umane.
Due possibili interpretazioni
La prima: il Top Management è insensibile all'importanza
delle risorse umane.
La seconda interpretazione: al di là della
retorica, chi si occupa di risorse umane non riesce a spiegare esattamente perché
sono “strategiche”. Anzi continua a proporre attività (Formazione, “cantieri”
di cambiamento e attività spicciole di gestione delle risorse umane) che
rompono l’organizzazione in frammenti autoreferenziali che ne compromettono
efficacia, efficienza e sviluppo …
Per quale interpretazione propendete?
Io per la seconda. E la maggioranza? Credo per
la prima, anche se non vedo il fenomeno che si dovrebbe scatenare se davvero
tutti propendessero per la prima: un veloce abbandono di tutte quelle retrive
imprese che non credono nel ruolo strategico delle risorse umane. Banale opportunismo
o anche il crescere piano piano della convinzione che la seconda
interpretazione proprio sbagliata non è?
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