di
Francesco Zanotti
Abbiamo (il prof. Minati, il
dott. Martinoli ed il sottoscritto) pubblicato un articolo sull’ultimo numero
di riflessioni sistemiche: Direttività e non direttività nell’approccio ai
sistemi sociali.
Il nostro contributo ha
cercato di chiarire cosa si intende per approccio direttivo e come questo
approccio sia all’origine di tutti le difficoltà di gestione dei processi di
cambiamento. Abbiamo poi fatto una proposta alternativa per governare i
processi di evoluzione autonoma (il parlare di cambiamento non ha senso) dei sistemi
umani in generale ed organizzativi in particolare.
Per “misurare” quanto allo
sviluppo del nostro Paese parlare di questi temi, vi segnalo l’opinione di uno
dei manager italiani più autorevoli su questi temi. Purtroppo usa un approccio
troppo povero … http://ettardi.blogspot.it/2016/06/il-caso-starace.html
Ma la colpa non è
interamente sua. E’ colpa di noi consulenti ed esperti. Ci consideriamo ancora
specialisti: o specialisti teorici e specialisti operativi. A mia conoscenza
non vi è alcun contributo che utilizzi la sistemica avanzata per supportare il
top management di una grande impresa (una impresa “sistemica”) nello sviluppo e
nella realizzazione di un progetto strategico.
Noi ci abbiamo provato e ci
proviamo sia teoricamente che esperienzialmente: che diavolo di ricerca è
quella che pretende di discutere di problemi di governo e poi sfugge al
confronto con il governo delle grandi imprese e con il dialogo con il suo top
management?
Per approfondire la nostra
proposta rimando alla mia appendice (Oltre Luhmann per costruire un nuovo sviluppo)
alla traduzione del libro di G.H. Moeller, fatta dal Luciano Martinoli sul pensiero di Nicklas Luhmann http://www.ipocpress.it/catalogo/libri/per-comprendere-luhmann/.
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