di
Francesco Zanotti
Un uovo cade dal tavolo e si rompe. Nessuno è in
grado di invertire il processo di rottura. Nessuno è in grado di fare qualcosa perché
il processo di caduta e rottura avvenga al contrario.
Qualcuno ha filmato la caduta e la rottura e
sorride: io sì che sono capace di farlo e fa girare il film al contrario.
Ma riesce a farlo solo nella sua
rappresentazione della realtà … la realtà vera non è un film che si può far
funzionare al contrario.
Morale, quando si digitalizza la realtà (si rappresenta
la realtà come somma di bit) non si pensi che questa rappresentazione della
realtà sia una copia della realtà. Non si pensi che agendo sulla rappresentazione
digitale si fanno accadere le stesse cose che accadono nella realtà.
Quando si digitalizza si linearizza (solo perché
si linearizza si può invertire il processo) la realtà in un modo anche molto
personale (si costruiscono rappresentazioni non equivalenti). Quando si fa girare
questa realtà si osservano fenomeni che accadono solo in quella realtà
linearizzata che è nostra e personale. In generale non si simula la realtà, ma
si costruisce una realtà che l’aggettivo “virtuale” descrive esattamente.
Per essere concreti, quando estraete qualche
tendenza o legge di mercato o di quello che volete dai big data, sappiate che
queste tendenze e leggi hanno valore assoluto solo per voi e per il modo in cui
avete letto quei dati. Non nella realtà. E più sono big più la vostra lettura
sarà virtuale e personale.
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