di
Francesco Zanotti
Chi si occupa di
sviluppo/cambiamento delle organizzazioni non ha un compito banale. Deve tener
conto, almeno, della cognitività delle persone, della loro socialità e delle
antropologie che generano.
Per riuscirci, è
necessario cercare il contributo di tutte le scienze che hanno qualcosa da dire
su queste dimensioni dell’uomo e della sua socialità.
Non sto dicendo
che un manager le deve conoscere tutte. Ma deve essere in grado, quando riceve
una proposta di supporto, di garantirsi che chi avanza questa proposta si sia
fatto carico di esplorare tutte le scienze rilevanti. Meglio: il manager deve
essere in grado di valutare le proposte che riceve certamente anche valutando
il propositore, ma non solo con il naso. Accertandosi che questo Signore abbia davvero
esplorato tutte le conoscenze rilevanti. Chi si propone dovrebbe rendere conto
della completezza delle sue fonti per primo.
Invece … Invece
tranquillamente troppi consulenti si abbarbicano ad un unico autore (se è straniero
è meglio), senza chiedersi costui da dove abbia ricavato le sue proposte. Il
risultato è che il manager si trova di fronte a proposte che non riesce a confrontare.
E scegli in base all'amicizia o a qualche misteriosa simpatia. Rischiando, come
è successo ad un importante manager qualche anno fa, di fare una prefazione
entusiasta, magnificando l’innovatività, di un libro scritto da un suo consulente
che, però, l’aveva copiato (quasi letteralmente) da un famoso libro di fama internazionale,
per di più già tradotto in italiano. Sic.
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