di
Francesco Zanotti
Antonio Damasio:
Il sé viene alla mente, Adelphi, pag.95. Damasio è uno dei più autorevoli neuroscienziati.
Egli sostiene
(mi scuso per l’estrema semplificazione) che il cervello “imita” l’ambiente che
lo circonda costruendone mappe (o immagini mentali).
Due citazioni
dal suo libro. La prima: “la coscienza ci permette di esperire mappe come
immagini e di manipolare queste ultime applicando loro il ragionamento.”, pag.
87. Allora per conoscere una persona, è necessario conoscere le sue immagini
mentali. Forse, perché il discorso di Damasio andrebbe approfondito. Ma un’altra
citazione rende velleitario cercare di percorrere questa via, pur da
verificare. Infatti: “Le immagini visive, auditive o di qualsiasi altra
varietà sono direttamente disponibili, soltanto per il proprietario della
mente in cui si formano.”.
Conoscere le
competenze o i valori di una persona vuol dire, allora conoscere le mappe
mentali corrispondenti. Bene, ma questo non è possibile. Se proviamo ad
analizzare competenze e valori, otterremo solo la risposta che viene suggerita
alla persona dalla mappa che il suo cervello ha formato per descrivere il
nostro tentativo di misura. Misurando, non misuriamo quello che vogliamo
misurare, ma rileviamo solo la reazione a questo nostro misurare. Che può anche
essere “incazzata”, anche se ammantata di gentilezza.
Nessun commento:
Posta un commento