"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 13 agosto 2013

Lettera aperta ai Consulenti di Direzione … Che, forse, interessa anche ai manager

di
Francesco Zanotti


Credo che tutti concordino sul fatto che i Consulenti di Direzione abbiano un ruolo marginale nello sviluppo del nostro Sistema Paese e della sua economia. Soprattutto a livello strategico: le grandi operazioni di trasformazione, fusione, ristrutturazione vedono protagonisti banche d’affari, commercialisti e avvocati e non consulenti di direzione.
Ora perché questo accade? Le risposte ad un insuccesso di mercato si situano in un continuum che, da una parte, ha la filosofia del “tutta colpa del cliente che non capisce”.
All'altro estremo del continuum vi è la convinzione che, se non si vende, è perché ai Clienti non si fanno proposte adeguate.
Io sono per questo secondo estremo. E lo renderei ancora più estremo.
Le ragioni fondamentali sono due. Collegatissime.
La prima. Io credo che i consulenti di direzione si giustificano se hanno un differenziale di conoscenze e metodologie rispetto ai manager. Un differenziale costruito attraverso quei processi di ricerca continua che i manager non possono mettere in atto in proprio perché, giustamente, affaccendati in faccende gestionali. Questo differenziale, come accade a tutte le nostre imprese di successo nei campi in cui operano, dovrebbe valere a livello internazionale. Bene la domanda è: quali sono i processi di ricerca e sviluppo di conoscenze e metodologie che caratterizzano la consulenza di direzione italiana rispetto alla consulenza di direzione internazionale? Di più. Anche la consulenza di direzione internazionale non sta in buone acque perché le sue conoscenze e i suoi metodi sono invecchiati. Allora la domanda questa volta è una proposta: occorre attivare un processo di ricerca che sfrutti le conoscenze sviluppate nelle scienze umane e naturali perché il rinnovamento delle conoscenze e delle metodologie di sviluppo delle imprese deve essere profondo.
Ma il costruire nuove conoscenze e metodologie è necessario, ma non sufficiente. Poi occorre risalire la china. Oggi i manager sono ossessionati da mille proposte di consulenza che percepiscono banali, quando non irricevibili. Pensate che un manager con esperienze internazionale possa comprare consulenza da un collega che ha appena perso il posto o è andato in pensione?
Occorre ricreare legittimità alla consulenza di direzione italiana. Quella legittimità che i padri fondatori della consulenza di direzione italiana avevano e che si è perduta.
E, per chiudere il cerchio, questa legittimità sarà raggiunta proclamando una nuova conoscenza ed entusiasmando per la sua profondità.


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