"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 17 giugno 2014

Urgenze e conservazione: un binomio “vincente”

di
Francesco Zanotti


Tutti affogati nelle urgenze. Ovvio che non si può pensare a cose alte e nobili. Noi abbiamo una responsabilità: se non sistemiamo noi i guai con le persone chi lo fa?
Ecco la mia tesi è che i guai sorgono perché non si pensa alle cose alte e nobili. Se si pensasse alle cose alte e nobili si eviterebbero i guai, anzi si costruirebbe sviluppo velocemente.
Il problema, come sempre, siamo noi. Alla fine, ci fa comodo credere che siano i guai che ci impediscono di pensare. Con questa scusa evitiamo la fatica dello studio e il rischio della innovazione.
Evitiamo di scoprire quante sono le “best practices” controproducenti che, però, continuiamo a mettere in atto.
Qualche esempio.
Prassi di cambiamento che generano le resistenze al cambiamento. Ci fa più comodo dire che le resistenze sono naturali piuttosto che scoprire che siamo noi che le generiamo.
Prassi formative che costano tempo e denaro e che sono tanto più dannose quanto più sono efficaci. Ci fa comodo organizzare corsifici, soprattutto se i contenuti sono di moda. Quasi che il mestiere del manager della formazione sia simile a quello dell’impresario: mettere sul palcoscenico (in aula) qualche star.
Le normali pratiche di gestione delle risorse umane (dalla selezione, alla progettazione di sistemi incentivanti, alla motivazione) che difendiamo come normali perché abbiamo paura di scoprire che non hanno senso.

Alla faccia dell’etica del lavoro, dell’impegno e della responsabilità. 

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