di
Francesco Zanotti
Se si
praticasse una sana concretezza i risultati che le nostre organizzazioni ottengono sarebbero ben
migliori. Se si praticasse sana concretezza si partirebbe da una precisa
conoscenza delle nostre organizzazioni che, invece, oggi, da parte dei top
manager, è praticamente nulla.
Che concretezza
è quella che si esercita su qualcosa che non si conosce e che, dirigendo con
concretezza, ci fa ottenere risultati che continuano a peggiorare?
Il richiamo
alla concretezza significa solo … nella confessione di un manager …
“Sì
lo so! Ci sono molte conoscenze che mi servirebbero, e che non uso perché non
voglio fare la fatica di impararle. Ma non posso ammetterlo, altrimenti come
giustifico il mio ruolo? Allora nego che le conoscenze servano. Mi trincero
dietro la mia esperienza e il mio intuito. Sì so anche che anch'io uso una
teoria sull'uomo e sull'organizzazione. Quelle cose che chiamo intuito ed
esperienza non sono nient’altro che l’applicazione di una teoria inconscia, del
tutto personale che ho sviluppato, inconsciamente e senza riferimento alle
conoscenze esistenti. Mi rendo conto che uso una teoria povera e che non voglio
sostituirla con una più ricca con tutte le mie forze. Non mi meraviglio più di
tanto (anche se non lo ammetterò mai) che non riesco a conoscere l’organizzazione
(o il pezzo di organizzazione) che guido e a governarla. Ma fino a che nessuno
se ne accorge … ".
E,
poi, accadono i drammi all'interno delle organizzazioni.
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